Busto Arsizio
(Va) – Fermo il massimo campionato, a causa dello svolgimento del torneo
preolimpico che si sta tenendo in questi giorni in Turchia e che assegnerà gli
ultimi posti disponibili per Rio, prosegue il lavoro di preparazione dei roster
in vista della ripresa di inizio febbraio.
I pericoli
insiti in questo lungo periodo di pausa naturalmente non sono affatto
sottovalutati da allenatori ed addetti ai lavori, ed ecco che minitornei come
il “Mimmo Fusco”, dedicato al giornalista della RAI prematuramente scomparso
nel 2005, che si tengono oggi e domani e che vedono impegnate quattr
All’impianto
cittadino di Viale Gabardi, si sono date appuntamento le campionesse d’Italia
della Pomì Casalmaggiore, le padroni di casa della Yamamay Busto Arsizio, la
Rebecchi Nordmeccanica Piacenza e la Metalleghe Sanitars Montichiari in un
quadrangolare dove il grande spettacolo di sport, si è mescolato con la
solidarietà di un’iniziativa che assegna 15 borse di studio del valore di 2.500
Euro ciascuna, ad altrettante studentesse di Scuole Medie Inferiori di Roma e
del Lazio, messesi in particolare evidenza a scuola ed in palestra e
provenienti da famiglie realmente poco abbienti.
Un
appuntamento che tradizionalmente cade nel periodo delle festività natalizie e
che ormai è diventato un “must”, considerando che ormai siamo arrivati alla sua
23ma edizione e che da dieci anni a questa parte assegna un riconoscimento
anche al personaggio che nel corso dell’anno ha maggiormente contribuito nella
diffusione di questa spettacolare e divertente disciplina. Quest’anno il
riconoscimento è stato assegnato a Marco Mencarelli, attuale coach della
Yamamay Busto Arsizio per le sue qualità di allenatore sobrio, competente e
vincente.
Nella prima
semifinale, disputatasi fra Montichiari e Casalmaggiore, pronostico sovvertito
per effetto del 3-1 con le quali le bresciane hanno sorprendentemente liquidato
le ben più quotate avversarie.
Primo set
appannaggio delle bresciane che trascinate dalle scatenate Mingardi e Barcellini
(14 punti in due!) mettevano in seria difficoltà una Casalmaggiore apparsa
distratta e poco reattiva. Il 25-20 conclusivo la diceva lunga sull’esito di un
parziale che dopo una fase di equilibrio, vedeva nel finale prevalere le
azzurre di Montichiari che avevano il merito di crederci, mostrandosi
decisamente sul pezzo. Non cambiava il copione, nemmeno nel secondo parziale
dove le detentrici del titolo in carica continuavano a non trovare il bandolo
della matassa ed anzi subivano oltremodo anche a muro, dove la Gioli
giganteggiava facendo valere i suoi centimetri a rete. Rispediti al mittente tutti
gli attacchi di Casalmaggiore, dove la Tirozzi predicava da sola nel deserto
provando a scuotere le sue compagne che non si destavano dal torpore. Quale
naturale conseguenza di ciò, non stupiva affatto l’ampio vantaggio conquistato
dalle ragazze di mister Barbieri che, se si eccettuava qualche breve passaggio
a vuoto, portavano facilmente a casa il set con una schiacciata della Gioli che
inchiodava il punteggio su un eloquente 25-15, al secondo tentativo utile ed in
appena 21 minuti!
Reagiva e
riapriva la contesa nel terzo set, Casalmaggiore che la spuntava ai vantaggi
(26-24), approfittando di qualche errore di troppo di Montichiari in fase
offensiva. Senza storia invece la quarta frazione di gioco, in cui le
campionesse d’Italia in carica si scioglievano come neve al sole, sotto i colpi
dell’implacabile Gioli che anche stavolta saliva in cattedra. Finiva con un 25-14
inatteso, alla luce dell’equilibrio che aveva ad onor del vero contraddistinto
le fasi iniziali del parziale, in cui le due squadre erano punto a punto.
Telecamere di
RAISPORT e cornice di pubblico rinfoltita dalla presenza della torcida
biancorossa, nell’altra semifinale del quadrangolare disputatasi fra le padrone
di casa e Piacenza nella riedizione – seppur a ranghi ridotti, causa assenza
delle tante giocatrici impegnate con le rispettive nazionali – dell’ultimo
turno di campionato che ha visto contrapposte le bustocche alle forti emiliane
che annoverano nelle proprie fila diverse ex farfalle come la Marcon, la
Leonardi, la Bauer e la Meijners. Ovvero quasi tutte le indimenticate
protagoniste di quel triplete che nel 2012 fece entrare la Yamamay nella storia,
e che ancora ricordano da queste parti.
Nessuna
sorpresa, invece, stavolta in termini di risultato finale perché Piacenza
faceva valere il maggior tasso tecnico e l’esperienza del proprio sestetto al
cospetto di una compagine – quella di Busto Arsizio – formata da giovani di
belle speranze che comunque potranno dire la loro in futuro. Lo 0-3 finale, maturato
in appena un’ora e dieci minuti, era la fedele fotografia di un incontro a
senso unico, dominato e gestito nel complesso senza grossa fatica (eccezion
fatta per le fasi finali del secondo set in cui Busto Arsizio ha avuto con la
Angelina per ben due volte la possibilità di impattare sul 24 pari) da Piacenza
che ha quasi sempre avuto in mano le redini del gioco.
Nel primo set,
dopo un’iniziale fase di studio, a fare la differenza era un micidiale parziale
di 10-0 piazzato da Piacenza quando i due roster erano entrambi a quota 12. La
ricezione bustocca era messa a durissima prova dalla Marcon e dalla Meijners ed
in attacco gli errori a ripetizione risultavano essere decisivi ma in negativo
per le ragazze di mister Mencarelli. L’esatto contrario della Rebecchi che
chiudeva il parziale con percentuali davvero ragguardevoli in entrambi i
fondamentali e che spiegavano meglio di qualunque cosa, l’indubbio gap
attualmente esistente fra le due formazioni che si è visto sul taraflex.
Busto Arsizio
provava a recuperare qualcosa, ma era ormai troppo tardi. Piacenza al terzo tentativo
a disposizione chiudeva 25-16, grazie all’ennesimo attacco sbagliato stavolta
dalla Degradi, che sparava fuori un lungolinea.
Reagiva la
Yamamay nel secondo set, anche se ad un certo punto la sua dinamica sembrava
ricalcare in pieno quanto visto nel precedente: inizio piuttosto equilibrato in
cui le note positive per le biancorosse (stasera in maglia completamente nera)
provenivano da una Degradi abbastanza volitiva e precisa in attacco ma che da
sola non bastava ad arginare una Rebecchi sicuramente più rodata ed esperta. Break
piacentino che arrivava nella fase centrale della frazione di gioco con le
emiliane che scavavano un solco di 5 punti (13-18) grazie alle solite Marcon e
Bauer. Sembrava tutto già scritto quando un muro della Sorokaite regalava la
prima palla set (21-24) alle ospiti. Ma un attacco della Degradi prima ed un
ace della Papa poi, rimettevano tutto in discussione e costringevano coach
Gaspari a sospendere il gioco. Era ancora la Sorokaite a chiudere (23-25) non
senza qualche affanno, dopo che per ben due volte la Angelina aveva avuto a
disposizione la palla del pareggio.
Non cambiava
il copione nemmeno nella terza ed ultima frazione, dove la Rebecchi controllava
il gioco a piacimento accelerando quando necessario, arginando i propositi di
rimonta delle farfalle, con tanto di contestazione sul 16-19 per un tocco
apparso a tutti irregolare della Bauer, ma incredibilmente non agli arbitri che
assegnavano il punto alle giocatrici in maglia rosa. Era questo l’ultimo
sussulto del match chiuso 25-17, grazie ad un ace della Marcon.
Domani si
torna in campo, con la finalina di “consolazione” (inizio ore 18) fra Busto
Arsizio e Casalmaggiore, seguita a ruota (20.30) dall’incrocio fra Piacenza e
Montichiari che assegnerà il trofeo. Entrambi i match saranno coperti dalle
telecamere di RAISPORT, con trasmissione in diretta della finalissima.
Seconda giornata:
Busto
Arsizio – La Rebecchi Nordmeccanica Piacenza si aggiudica con pieno merito il
quadrangolare dedicato al collega “Mimmo Fusco”, al termine di un incontro condotto
con autorevolezza e personalità e concedendo davvero poco o nulla all’altra
finalista, la Metalleghe Sanitars Montichiari. Il 3-0 finale la dice lunga
sulla differenza di valori vista in campo, con le emiliane capaci di imprimere
il loro ritmo per larghi tratti dell’incontro e confermando di essere una delle
compagini maggiormente accreditate alla conquista dello scudetto.
Nel
primo set, Piacenza prendeva il comando delle operazioni grazie ad una
ricezione che sporcava molto bene gli attacchi di Montichiari. Ed al collaudatissimo
tridente Meijners-Sorokaite-Marcon, che facevano breccia da tutte le posizioni,
dando di fatto il là all’allungo che poi si sarebbe rivelato decisivo. Proprio
un muro della belga avrebbe regalato il parziale (25-18), dopo tre tentativi
andati a vuoto.
Nella
seconda frazione di gioco, provava a reagire Montichiari che subito si portava
avanti (0-3) grazie alla Gioli. Ma era un fuoco di paglia, perché la Rebecchi
ci impiegava pochissimo per rimettere le cose a posto. Anche quando le lombarde
provavano a rifarsi sotto, le piacentine trovavano lo spunto prima per tenere a
debita distanza le avversarie (12-8 al suono del primo time-out tecnico) e poi
per piazzare il break al momento opportuno (17-12) con la Bianchini e la Meijners
a dettare legge. Non mancavano momenti altamente spettacolari come lo scambio
che permetteva alla Metalleghe di portarsi sul -2 (21-19) con una giocata ad
elevato coefficiente di difficoltà della Gioli, ma Piacenza non si scomponeva
ed un attacco respinto dalla rete della Lombardo le permetteva di aggiudicarsi
il set (25-21).
Nell’ultimo
parziale, Montichiari provava a rimettersi in carreggiata ma la Rebecchi
controllava la gara a proprio piacimento, imprimendo l’accelerazione decisiva
con la Bianchini che con un muro ed un ace scavava un solco di 5 punti (22-18).
Un gap irrecuperabile per Montichiari che alzava definitivamente bandiera
bianca quando la Marcon (premiata da Andrea Lucchetta quale miglior giocatrice
del torneo) schiacciava a terra la palla del 25-20 finale, al secondo
match-point a disposizione di Piacenza.
Precedentemente,
Yamamay Busto Arsizio e Pomì Casalmaggiore avevano disputato la finale per il
terzo ed il quarto posto. La spuntava dopo cinque set, la squadra di Barbolini
chiamata a fornire una prestazione degna delle proprie aspettative, dopo
l’inattesa e brutta sconfitta patita ieri era contro Montichiari. A far pendere
il piatto della bilancia dalla propria parte, la maggiore esperienza delle
campionesse d’Italia che, dopo essersi aggiudicate i primi due parziali, hanno
dovuto fare i conti con la reazione di orgoglio di una Yamamay per nulla
disposta a fare la figura dell’arrendevole sparring partner, al cospetto dei
propri tifosi.
Nel
primo set si partiva con un grande equilibrio, con le due compagini punto a
punto e pronte a rintuzzare a vicenda i tentativi di allungo. Ci provavano le
biancorosse padrone di casa, con la Degradi e la Pisani sugli scudi, che
portavano lo score sul 16-12, con una serie di efficaci contrattacchi che la
ricezione di Casalmaggiore non riusciva a contenere. Le campionesse d’Italia in
carica erano comunque tenute a distanza di sicurezza da una Yamamay che
riusciva a contenerne i tentativi di reazione, ed un muro della Pisani
costringeva coach Barbolini a chiamare il minuto di sospensione (23-20). Sul più bello, però, come è costante negativa
della Yamamay di questa stagione, le farfalle si smarrivano, permettendo così
alle proprie avversarie non solo di impattare. Ma addirittura di aggiudicarsi
il set con un muro della ex di turno, Lloyd che firmava un parziale di 0-5 che
ribaltava l’inerzia di un parziale che sembrava essere già segnato. A nulla
servivano i due time-out chiamati da Mencarelli, che non evitavano il ripetersi
di un film già visto troppe volte quest’anno dalla passionale tifoseria
bustocca.
Senza
storia il secondo set, in cui la Yamamay risentiva del contraccolpo psicologico
e Casalmaggiore ne approfittava prendendo le misure alle offensive delle
biancorosse: Barbolini registrava il muro e la ricezione che spegnevano sul
nascere ogni velleità di riscossa delle farfalle che faticavano tantissimo per
mettere una palla a terra. La Pomì infatti con questi due fondamentali
costruiva il break decisivo senza alcuna difficoltà, grazie anche alla buona
vena della Rossi Matuszkova (ben 7 punti per lei). Sull’11-20 Mencarelli spendeva
il suo secondo time out, ma serviva a ben poco perché era ancora la Lloyd con
un muro a fare centro al primo set-ball (14-25) ed a permettere così a
Casalmaggiore di portarsi sul 2-0. Nel terzo parziale, la Yamamay tirava fuori
l’orgoglio e con una pipe dell’Angelina riapriva l’incontro (25-21). Sulle ali
del ritrovato entusiasmo, le padrone di casa ci credevano e nel quarto set
continuavano a macinare gioco e punti grazie ad un’Angelina finalmente incisiva
e ad alcuni muri della Pisani: un errore in battuta della Tirozzi (25-21)
permetteva alla Yamamay di portare l’incontro ad un tiratissimo tie-break,
deciso poi da un muro della Bacchi (12-15).
Segnali
positivi dunque anche per Busto Arsizio che nonostante gli alti e bassi che ne
stanno contraddistinguendo una stagione sin qui a corrente alternata, ha
comunque fatto vedere cose buone per gran parte della gara. Eccezion fatta del
secondo parziale, dove le biancorosse hanno lasciato campo libero alle
avversarie pagando a caro prezzo il contraccolpo psicologico legato all’aver
perso il primo parziale in maniera tutto sommato evitabilissima.
Mencarelli
dovrà ripartire soprattutto dal terzo e dal quarto set, dove le sue ragazze hanno
trovato il modo per reagire di fronte ad una situazione avversa, così come
hanno attestato gli applausi tributati loro dai propri tifosi nonostante una
sconfitta che le ha viste uscire dal taraflex comunque a testa alta.
Francesco Montanino
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