VANOLI CREMONA – SEGAFREDO BOLOGNA 87-70 (22-18, 44-36,
61-58)
VANOLI CREMONA: Saunders 15, Feraboli 0, Gazzotti 0,
Diener 7, Ricci 3, Ruzier 11, Mathiang 14, Crawford 11, Aldridge 13, Stojanovic
13. All.: Sacchetti.
SEGAFREDO BOLOGNA: Punter 18, Martin 1, Moreira 16, Pajola
0, Taylor 6, Baldi Rossi 0, Cappelletti 0, Kravic 6, Aradori 12, Berti 0, M’Baye
10, Cournooh 1. All.: Sacripanti.
Cremona – In uno dei due anticipi della 20ma giornata
del massimo campionato di basket, netta affermazione della Vanoli Cremona al
cospetto di una Segafredo Bologna, reduce dal convincente successo di domenica
scorsa contro Avellino, al termine di un match che si è deciso negli ultimi 10
minuti.
Gli uomini di Meo
Sacchetti hanno ampiamente meritato la vittoria dal momento che hanno condotto
sempre il match sin dalle primissime battute e controllato le velleità dei
felsinei, costretti a rincorrere senza però mai dare l’impressione di
impensierire i padroni di casa che hanno avuto buon gioco sotto le plance (ben
35 rimbalzi), oltre che trovato spesso e volentieri un alleato decisivo nel
tiro da tre punti, soprattutto nei momenti chiave.
Cremona ha controllato
la gara a proprio piacimento, con una partenza a razzo (8-2 al 3’) con la quale
metteva subito in chiaro le sue intenzioni. Le “v nere” provavano a reagire con
Punter ed Aradori, e chiudevano il primo quarto a -4 (22-18). L’inizio del
secondo quarto illudeva gli uomini di Sacripanti che con Punter e Kravic riuscivano ad impattare (22-22). Ma era un
fuoco di paglia perché Cremona iniziava di nuovo a imporre il proprio gioco, e
grazie agli scatenati Mathiang e Crawford piazzava un nuovo break (42-32 al 18’),
per poi andare negli spogliatoi con 8 lunghezze di vantaggio (44-36). Al
rientro in campo, gli ospiti stringevano le maglie difensive e, approfittando
di un momento di nervosismo della Vanoli causato da alcune discutibili scelte
arbitrali, riuscivano quasi a ricucire lo strappo (61-58 al 30’), grazie al
solito Punter che da solo creava più di un grattacapo alla difesa cremonese che
non riusciva ad arginarlo.
Nell’ultimo quarto, i
padroni di casa trovavano comunque il modo di piazzare il break decisivo, anche
approfittando dell’uscita per raggiunto limite di falli di Punter, miglior
marcatore con 18 punti nelle fila bolognesi.
Perso il proprio
terminale offensivo, la Segafredo sbagliava tantissimo sotto canestro (appena
12 punti realizzati nel quarto) e la Vanoli aveva così vita facile nel dilatare
il proprio vantaggio nelle battute finali (85-66 al 38’), trasformando così
quella che poteva essere una sofferta vittoria in un vero e proprio trionfo.
Insomma, un successo che
non fa una grinza frutto di una grande gara dei biancocelesti che hanno potuto
contare anche sul rientro di un Crawford apparso particolarmente in palla ed
uscito fra gli applausi dei propri tifosi che gli hanno riservato una meritata
standing ovation.
Sul campo, i giocatori
di Sacchetti sono stati a dir poco ineccepibili. Peccato non poter dire
altrettanto, purtroppo, di chi gestisce i rapporti con la stampa. Perché,
abbiamo dovuto constatare con enorme rammarico che per motivi ignoti quanti
misteriosi, ci è stato negato l’accredito per poter seguire in sala stampa il
match, nonostante nei giorni scorsi fosse stata fatta regolare richiesta.
Non ci è stata fornita
alcun tipo di spiegazione, e questo ci appare francamente inspiegabile. Considerando
anche che siamo accreditati presso la FIGC e pochi giorni fa abbiamo ricevuto
il pass per seguire i Giochi Europei che si terranno a Minsk (Bielorussia) a
Giugno, questo modo di fare è a dir poco superficiale dal momento che la
tribuna stampa non era nemmeno stata riempita del tutto, così come si può
tranquillamente evincere dalle foto che abbiamo pubblicato.
Giriamo volentieri il
quesito alla dirigenza Vanoli, chiedendo una convincente spiegazione sui motivi
che stanno alla base di questa caduta di stile, che fa letteralmente a pugni
con il diritto di informare. Così come, abbiamo già provveduto a segnalare
all’USSI e agli organi competenti tale deprecabile ed inqualificabile
comportamento. Bravi e forti sul campo, ma
non al di fuori nei rapporti con gli operatori dell’informazione.
Francesco Montanino
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