Milano – Dopo aver smaltito la
delusione per l’eliminazione dai play-off, la Revivre Powervolley Milano muove
i primi passi in vista della prossima stagione. Salutato e ringraziato Luca
Monti, la panchina sarà affidata ad Andrea Giani. Un colpo ad
effetto per rendere concrete le ambizioni della società meneghina che intende
fare il salto di qualità, soprattutto dopo un’ultima stagione conclusasi con un
malinconico ultimo posto non in linea con le aspettative della dirigenza e dei
tifosi.
La rivoluzione biancorossa parte dunque da quello che è
stato in quell’Italvolley entrata a giusta ragione nella leggenda ed allenata
da Julio
Velasco, uno dei principali punti di forza. Il suo palmares del resto
parla chiaro con i tantissimi trofei (sia nazionali che internazionali) vinti
da giocatore dalla fine degli anni ’80 fino ad inizio secolo, fra Parma e
Modena. Rescisso il contratto con Verona, anche quello che nell’immaginario degli
appassionati di pallavolo è conosciuto come il “Giangio”, è in cerca di riscatto.
Cosa che fa ben sperare i supporters e gli
appassionati milanesi, che sperano di vedere la loro squadra finalmente lottare
per le posizioni di vertice. L’obiettivo dichiarato, almeno per ora, non sarà
lo scudetto, ma molto più realisticamente provare ad arrivare fra le prime sei,
provando dunque a ritagliarsi uno spazio fra le “grandi”. In un percorso però di
crescita costante e graduale nel tempo, così come ci hanno tenuto a
sottolineare sia i dirigenti che lo stesso Giani.
Il nuovo coach della Revivre Milano è stato presentato
stamani alla sede del CONI del capoluogo lombardo, alla presenza fra gli altri
dei vertici regionali e provinciali della FIPAV.
A fare gli onori di casa, il presidente Lucio
Fusaro che ha fatto chiarezza sia sulla fine del rapporto con l’ex
coach Monti (“Non è stato un esonero”) che sulle rinnovate ambizioni di Milano
che “anche nel volley deve avere una
squadra all’altezza, ma crescendo in maniera graduale. Ringrazio per l’occasione il
presidente della Yamamay Busto Arsizio, Pirola che ci ha gentilmente ospitato quest’anno al
PalaPiantanida, dove abbiamo anche raddoppiato le presenze rispetto alla scorsa
stagione”.
Concetto ribadito anche dal direttore sportivo Fabio
Lini che non ha nascosto anche le difficoltà di “un campionato che è diventato competitivo e non a caso il migliore del
mondo, e per questo dovremo attrezzarci”.
Il neo-presidente FIPAV, Bruno Cattaneo ha
evidenziato il lato umano di Giani ricordando “la commozione che ci fu alle Olimpiadi del 2004 ad Atene, quando
annuncio’ ai compagni di squadra la decisione di ritirarsi dalla nazionale”,
così come “le sue grandi capacità di
allenatore che con la Slovenia ci ha buttato fuori dagli Europei, perdendo poi
in finale contro la Francia. Mi auguro che nella prossima stagione, Busto
Arsizio nella massima serie femminile e Milano in quella maschile, possano
disputare entrambe i play-off”.
Ma in che modo Giani intende dar corpo alle rinnovate
ambizioni della dirigenza meneghina? Il nuovo coach aveva, in tal senso, le
idee chiare. Rispondendo sia alle domande dei giornalisti presenti in sala, che
ai tifosi collegati in tempo reale su Facebook. “Quando ci ho giocato contro – ha esordito – ricordo molto bene l’entusiasmo, così come il pieno di spettatori che
facevamo quando arrivava la nazionale. Sono perfettamente consapevole del fatto
che ci sono molte aspettative, così come non sarà facile farsi spazio in una
grande città come Milano dove il basket ed il calcio sono delle indiscusse
attrazioni. Per questo, indipendentemente dai risultati che saremo in grado di
ottenere, sarà necessario costruire un’identità partendo dalla palestra così
come ci ha insegnato Julio Velasco. E per far ciò, occorreranno lavoro, spirito
di sacrificio ed anche risorse umane che chiederò al presidente. Vogliamo
proporre una squadra che gioca da squadra, con una programmazione però fatta
dalla società. Quando saremo in grado di fare ciò, arriveranno risultati e
tantissime persone che ci seguiranno. Giocheremo in un impianto meraviglioso
come quello di Busto Arsizio, e quello che abbiamo in mente è di riuscire a
proporre a Milano il miglior spettacolo possibile, ben sapendo che questa
Superlega è molto competitiva ed ha reso il nostro campionato il migliore ed il
più bello del mondo. In eredità, trovo una squadra che non ha ottenuto i
risultati che si aspettava, pur riconoscendo a Luca Monti di aver fatto un
ottimo lavoro. Ripartirò sicuramente da Riccardo (Sbertoli, nda) che è uno dei
migliori ’98 in circolazione e che è centrale in questo progetto, cui
affiancherò giocatori dotati di esperienza oltre che di un elevato spessore
tecnico. Quello che è certo è che per come la intendo io, la mia squadra dovrà
avere un’impronta ben chiara e definita. Questo non significa che arriveranno e
saranno garantiti dei risultati, ma determinati standard dovranno continuare ad
esserci anche quando la mia esperienza a Milano sarà finita. Se riusciamo a
lavorare, con questo potenziale, i margini di crescita sono enormi. Qualcuno
potrà dire che è facile migliorare, partendo dall’ultimo posto. Quello che noi
vogliamo fare in realtà è creare qualcosa di davvero importante, ma facendo
– ha concluso - gli step giusti”.
Inevitabile infine un pronostico sul campionato, che
sta per entrare nel vivo con i play-off che mai come quest’anno si annunciano
dall’esito quanto mai imprevedibile e per nulla scontato. “Difficile dire – ha osservato Giani – chi la spunterà, perché si tratta di compagini molto forti, e questo
non può essere che un bene per la pallavolo. Del resto, l’idea di costruire una
Superlega è stata semplicemente geniale e straordinaria, perché il livello
qualitativo del nostro campionato è diventato davvero altissimo e le gare sono
estremamente equilibrate e spettacolari”.
Nei prossimi giorni, il nuovo coach inizierà i primi
allenamenti al Palayamamay che
saranno accessibili per tutti, mentre per quanto riguarda il ritiro non sono
stati ancora stabiliti luogo e data del raduno. Anche se appare presumibile che
la Revivre 2017/18 inizierà a scaldare i propri muscoli, a partire da dopo
Ferragosto.
Francesco
Montanino
Nessun commento:
Posta un commento