YAMAMAY BUSTO ARSIZIO – IL BISONTE FIRENZE: 3-1 (25-19,
17-25, 25-22, 26-24)
Yamamay Busto Arsizio: Rousseaux 16, Degradi 4, Cialfi
ne, Negretti ne, Fondriest ne, Hagglund 4, Thibeault 7, Papa 11, Lowe 21,
Angelina ne, Pisani 8, Poma (L). All.: Mencarelli. Battute sbagliate: 8.
Battute punto: 6.
Il Bisonte Firenze: Perinelli 1, Bechis 3, Mazzini ne,
Turlea 14, Negrini ne, Parrocchiale (L), Vanzurova ne, Pietrelli 7, Calloni 12,
Krsmanovic 8, Martinuzzo ne, Usic 16. All.: Vannini. Battute sbagliate: 8.
Battute punto: 2.
Arbitri: Cappello e Venturi.
Note: Spettatori: 3129; durata set: 24’, 24’, 31’,
28’.
Busto Arsizio – La Yamamay come da pronostico doma non
senza soffrire Firenze, scavalcando in classifica Montichiari. Al termine di
una gara nervosa e confusionaria, alla fine l’hanno spuntata le biancorosse che
però rischiano di vedersi vanificare tutto a causa di un incredibile errore del
segnapunti, verificatosi nel corso del terzo set quando il punteggio era
fissato sul 18-14 per le farfalle.
Infatti, per una svista il punteggio è stato
erroneamente aggiornato sul 19-14 senza che
le atlete avessero toccato palla. Le
toscane protestavano a lungo e si innervosivano. Solo sul 24-21, gli arbitri in
maniera confusionaria ed approssimativa hanno provato a ripristinare una
parvenza di equità, fermando il gioco e dando a loro volta un punto alle ospiti.
Ma ormai la frittata era fatta, e sul 3-1 finale potrebbe pendere dunque la spada di Damocle di un possibile ricorso
da parte della società toscana. Tornando alla partita, ha portato evidentemente bene
alle ragazze di mister Mencarelli l’incrocio toscano che, per un singolare
scherzo del calendario, permette alle biancorosse di operare il pronosticato e
tanto agognato sorpasso ai danni di Montichiari contro cui, mercoledì prossimo
al Pala George, si disputeranno l’ultimo posto utile per poter accedere ai
play-off scudetto in quello che è a tutti gli effetti da considerarsi un vero e
proprio spareggio. Mentre infatti le bresciane soccombevano a Scandicci,
le farfalle piegavano non senza faticare la resistenza di una coriacea Firenze
che – a dispetto dell’ultimo posto in classifica – ha creato più di un
grattacapo soprattutto a muro, per ampi tratti del match. Il fanalino di coda
si è confermata essere una compagine che sta onorando il campionato, vendendo
cara la pelle contro qualunque avversario. Anche Busto Arsizio ha dovuto sudare
le proverbiali sette camice, prima di poter esultare e godersi una vittoria che
potrebbe rivelarsi decisiva.
Rispetto alla gara di domenica scorsa persa a testa
altissima al cospetto delle campionesse in carica di Casalmaggiore, c’è stato
un deciso passo indietro dal punto di vista del gioco. Le biancorosse hanno probabilmente
avvertito il peso del dover vincere a tutti i costi, alternando sprazzi di
lucidità ad altri in cui la confusione e la frenesia l’hanno fatta da padroni.
Ma l’importante era fare bottino pieno per presentarsi con un piccolo, ma
preziosissimo vantaggio a Montichiari in una gara, che sarà sicuramente lo
spartiacque di questa sin qui altalenante stagione. Ma andiamo con ordine.
Il primo set partiva all’insegna del più totale
equilibrio, e nei primi scambi nessuna delle due formazioni riusciva a prendere
il largo. Erano due muri della Pisani ed un attacco della Lowe, a regalare alla
Yamamay il primo significativo break dell’incontro (7-3) che costringeva la
panchina gigliata a chiamare time-out.
Le biancorosse continuavano a macinare il proprio gioco,
rintuzzando con una certa disinvoltura i tentativi di Firenze di rimettersi in
carreggiata. Un ace della Rousseaux portava il vantaggio bustocco a +5 (15-10),
ma le ospiti avevano il merito di non disunirsi, riavvicinandosi grazie alla
Calloni ed alla Usic (18-17). Mencarelli chiamava il minuto di sospensione ed
al rientro dei sestetti in campo due muri di fila firmati dalla Papa e dalla
Thibeault, permettevano alle farfalle di porre una grossa ipoteca sul parziale.
Al secondo set-point, era ancora la canadese a fare breccia nella difesa
fiorentina ed a chiudere con una fast sul punteggio di 25-19.
Sulle ali dell’entusiasmo, le lombarde partivano a
razzo anche nella seconda frazione
di gioco portandosi in pochissimi minuti sul
5-2. Proprio nel momento in cui la Yamamay sembrava poter fare un solo boccone
dell’avversario, si svegliava Firenze. Le ospiti non ci stavano a recitare la
parte dello sparring partner, e dapprima riuscivano ad impattare (7-7) e poi
sul turno di battuta della Pietrelli addirittura trovavano anche il modo di
piazzare un micidiale break di 6 punti consecutivi (da 8-8 ad 8-14).
Le biancorosse dal canto loro invece evidenziavano grosse
difficoltà nella costruzione del gioco e nello scardinare una ricezione avversaria
che intanto aveva preso le misure con una Parrocchiale in versione extralusso
che non solo sporcava i tentativi offensivi della Rousseaux e della Lowe. Ma con
i suoi fenomenali recuperi alimentava gli attacchi della Usic, della Calloni e
della Turlea che mettevano giù palloni su palloni.
A nulla servivano i tentativi della Lowe e della Papa
di riavvicinarsi nel punteggio (15-18) perché le toscane gestivano in maniera pressoché
perfetta il vantaggio. Anzi, approfittando di una serie di pasticci sia in ricezione
che in palleggio delle biancorosse, non avevano alcuna difficoltà ad
aggiudicarsi il set con un 17-25 che la diceva lunga su quanto visto nel
parquet. Il punto che valeva il pareggio temporaneo, non a caso, nasceva da un
attacco che finiva a rete da parte della Lowe (top scorer della serata con 21
punti).
Tutto dunque da rifare, e terzo set che scivolava
all’insegna dell’equilibrio con le due squadre che lottavano punto a punto sin
dai primi scambi. Le farfalle provavano a scrollarsi di dosso le toscane con la
Pisani e la Rousseaux, conquistando comunque un margine di 4 lunghezze
(18-14). Che poi diventavano 5 grazie
allo sconcertante errore del segnapunti di cui si è già accennato
precedentemente. Alla ripresa delle ostilità, al primo tentativo la Degradi
faceva centro riportando così in vantaggio la UYBA (25-22).
Anche il quarto set scivolava sulla stessa falsa riga
del precedente, con Busto Arsizio e Firenze praticamente incollate sino al
10-10, con in mezzo qualche altra decisione arbitrale contestata ancora una
volta da ambo le parti. Due muri subiti dalla Degradi permettevano alle ospiti
di portarsi avanti (10-12), ma così com’era accaduto nel primo set quando il
turno di battuta della Pietrelli si era rivelato letale per Busto Arsizio,
accadeva l’esatto contrario quando era la stessa Degradi a servire.
La Yamamay infatti piazzava un parziale di 7-0 (da
10-12 a 17-12) con cui sembrava
potersi avviare senza grossi patemi alla
vittoria. Impressione resa ancor più tangibile quando sul 23-19, coach Vannini
era costretta a spendere l’ultimo time-out a disposizione. Com’è accaduto
spesso in questa stagione, le farfalle accusavano un pericoloso passaggio a
vuoto che permettevano fra l’incredulità generale a Il Bisonte di rimettere in
discussione una partita praticamente già vinta, portandola ai vantaggi dopo
aver annullato ben tre match-point. A togliere le castagne dal fuoco ci pensava
però la Rousseaux che riusciva a mettere sul taraflex la palla che valeva un
successo sofferto, ma dall’enorme rilevanza perché permette alle biancorosse di
portarsi a quota 25 punti in classifica e di occupare attualmente l’ottavo
posto. Ovvero l’ultima posizione utile per poter coltivare il sogno del
tricolore, dopo la fine della regular season. Sempre che il verdetto di stasera
resti confermato…
Francesco Montanino
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