Rio de
Janeiro (Brasile) - La notizia è di quelle che fanno scalpore, e che rischia di gettare ulteriore benzina sul fuoco di una situazione diplomatica
e politica che ci sta portando indietro nel tempo, quando la Guerra Fredda
ha tenuto per interi decenni il mondo con il fiato sospeso.
Il CIO è infatti fortemente intenzionato ad escludere la Russia dalle Olimpiadi che fra
poche settimane si svolgeranno a Rio de Janeiro, con una motivazione a dir
poco sconcertante perché colpisce un intero paese e non singolarmente chi
ricorre a pratiche disoneste, infami e sleali per avere la meglio sugli
avversari.
Un
dossier di circa 100 pagine che sembra essere degno della sceneggiatura del miglior
film di James Bond, con Mosca che riveste i panni del mostro e che è
assolutamente da punire in tutti i suoi effettivi: non solo gli atleti, ma
addirittura anche i politici ed i membri del governo russo (tirato in ballo, il
Ministro dello Sport Valery Mutko!). Su questi presupposti, è partito
l’attacco insensato, isterico ed assurdo da parte di un’istituzione (il CIO),
che dovrebbe preoccuparsi piuttosto di garantire giustizia ed imparzialità, colpendo in maniera forte e mirata solo i
responsabili di questa vergogna! Una decisione senza precedenti, che non è
stata presa nemmeno quando il feroce e sanguinario regime comunista sovietico si macchiava di crimini, negando diritti
umani e civili a tutti!
Nel 1980, gli USA non presero parte alle Olimpiadi di Mosca in segno di protesta contro la dittatura allora esistente ed anche in quel caso si trattò di una grande sconfitta per lo sport.
Nel 1980, gli USA non presero parte alle Olimpiadi di Mosca in segno di protesta contro la dittatura allora esistente ed anche in quel caso si trattò di una grande sconfitta per lo sport.
Il doping, tanto per sgombrare il campo da eventuali equivoci di sorta, è una vera e
propria piaga che da tantissimi anni sta gettando fango sullo sport, e per la
quale occorrono punizioni esemplari. Nel preciso momento in cui un
atleta viene colto in flagrante dai controlli, non si può e non si deve avere
alcuna remora a squalificarlo e ad escluderlo da qualsiasi competizione
sportiva. Di casi del genere, ne sono accaduti purtroppo tanti in passato. E
tutte le volte che i furbacchioni che, a torto o a ragione, sono stati
pizzicati, immediatamente non hanno partecipato a consessi agonistici anche di
prestigio.
Il CIO e la WADA
non hanno adottato tale rigidità anche nei confronti ad esempio dell’Italia,
solo per citare un paese coinvolto recentemente nel doping. Ricordiamo infatti
che il marciatore Alex Schwazer è stato trovato ancora una volta
positivo ai test, ma non ci risulta però che il Comitato Olimpico Internazionale abbia alzato la voce nei
confronti del CONI! Com’è logico che sia, se Schwazer ha sbagliato è giusto che
sia lui (e soltanto lui) a pagare le conseguenze della propria scelleratezza.
Al tempo
stesso, però, per dovere di cronaca non possiamo fare a meno
di notare che Schwazer e tutti gli atleti che sono stati esclusi in questi
ultimi mesi dalla manifestazione olimpica, potrebbero essere stati vittime di
una presunta voglia di pulizia di un CIO che così apparirebbe agli occhi non
sempre attenti dell’opinione pubblica mondiale, quale istituzione
irreprensibile e senza macchia.
Durissimo
in tal senso l'attacco di Sandro Donati, tecnico del marciatore
altoatesino che all'emittente radiofonica "Radio 24" non solo ha fatto intendere che la Russia sia ormai diventata la vittima sacrificale di quella che agli occhi dei più attenti
appare come una vera e propria caccia alle streghe, ma ha anche dichiarato
senza mezzi termini che "Schwazer è stato spazzato via, perché è il più
forte! E' stato sbeffeggiato e minimizzato, solo perché essendo caduto già una
volta è più facile da colpire!"
Dichiarazioni
che aggiungono altro pepe ad una vicenda destinata a lasciare pesanti strascichi, con
la netta impressione che si stiano applicando i classici due pesi e due misure.
Sensazione forte, avvalorata dal fatto che – guarda caso – per gli americani
non si è mai voluto applicare il pugno di ferro, quando di casi anche clamorosi
di utilizzo di sostanze proibite negli Stati Uniti in questi anni ce ne sono stati, eccome!
Una manovra che, letta fra le righe, potrebbe essere interpretata anche come la
volontà di escludere gli atleti più forti, per poter permettere agli yankees di
fare ulteriormente incetta di medaglie, in modo da apparire così come i dominatori assoluti
della competizione sportiva!
Tornando allo sconcertante atteggiamento tenuto dalle istituzioni sportive internazionali nei confronti della Russia, vanno inoltre
analizzati ulteriori elementi che sfuggono ad un mero ambito sportivo,
chiamando in causa qualcosa di ben più importante come gli equilibri
geopolitici attualmente esistenti!
In
precedenza, non a caso, si è parlato di Guerra Fredda appunto perché
l’esclusione di un grande paese da un evento che è nato con lo scopo di
pacificare ed unire tutti i popoli di questo pianeta, è qualcosa di assai grave e richiama alla mente un'epoca che ritenevamo essere stata definitivamente consegnata ai libri di storia.
In questa paradossale vicenda, c'è anche chi è costretto a ricorrere a particolari stratagemmi per prendervi parte
come ha fatto la bella ed avvenente Darya Klishina che, insieme
alla mezzofondista Yulia Stepanova (attualmente infortunata), sarà
l'unica atleta russa autorizzata a partecipare, anche se nei
giorni scorsi ha precisato che lo farà da indipendente.
Francesco Montanino
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