IL CIO RIAMMETTE LA RUSSIA AI GIOCHI OLIMPICI DI RIO


Losanna (Svizzera) – Alla fine ha prevalso il buon senso. Il CIO fa marcia indietro e cancella l’assurda ed anacronistica decisione di escludere, dagli ormai imminenti giochi olimpici di Rio de Janeiro, la Federazione Russa. 
Nonostante la sentenza di senso opposto del TAS, l’Esecutivo del Comitato ha preso una decisione sofferta, ma attesa. Il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach ha ammesso che “occorre distinguere fra responsabilità individuali e responsabilità collettive. Questa decisione potrà non piacere a tutti, ma ormai è stata presa. Un atleta non può soffrire e non deve essere sanzionato per un sistema di cui non faceva parte. Noi – ha quindi proseguito – non ci siamo regolati in base a ciò che ci si aspettava, ma con l’esclusivo desiderio di fare giustizia a favore degli atleti puliti. Ci siamo ispirati al principio fondamentale della Carta Olimpica che protegge gli atleti puliti e l’integrità dello sport”.
Adesso la parola spetta alle singole federazioni sportive che esamineranno caso per caso, stabilendo chi prenderà parte alla manifestazione sportiva e chi invece no. Com’è giusto e logico che sia, perché chi ha barato è giusto che paghi.

Questi infatti i criteri e le condizioni richieste nella relazione finale del CIO:
- Le singole federazioni internazionali dovranno acquisire le informazioni dal rapporto WADA e nessun atleta, tecnico o dirigente potrà essere a Rio, se risulta in qualche modo implicato in quel dossier;
- Il CIO non ammetterà nemmeno atleti già sanzionati per doping che abbiano scontato la loro squalifica. Per questo motivo non potrà essere a Rio Yulia Stepanova, l'ottocentista che aveva fatto venire alla luce tutto il marcio del sistema russo. Fino ad oggi si riteneva fosse eleggibile sotto la bandiera neutra del CIO, mentre il comitato olimpico internazionale ha fatto sapere oggi che, dopo un parere della Commissione Etica, non le verrà permesso di essere in pista in Brasile, in virtù di una positività del 2013. A Stepanova e al marito è stato comunque rivolto un ringraziamento “per il contributo dato alla lotta al doping e all'integrità dello sport”;
- Gli atleti russi che verranno accettati dal CIO dovranno obbligatoriamente sottoporsi ad un ulteriore test antidoping fuori competizione, coordinato dalla commissione indipendente della WADA.

Molto critica, l'USADA, l'agenzia antidoping statunitense che si era schierata a favore del bando della Russia. "Il CIO si è rifiutato di prendere una decisione e di giocare un ruolo leader in un momento chiave per gli atleti puliti e per il movimento olimpico", ha scritto in una nota Travis Tygart, n°1 dell'agenzia. "La partecipazione della Russia è una pessima notizia per i diritti degli atleti puliti". Tygart, che ha definito la decisione del CIO “frustrante”, ha anche criticato la scelta di escludere dai Giochi, in base ai criteri fissati, Yulia Stepanova, l'atleta russa che per prima aveva denunciato il sistema di doping. “Tutto ciò - ha affermato - non spingerà di certo altri a parlare in futuro”
Ovviamente riconoscente la Russia: “la scelta del CIO - ha dichiarato il ministro dello Sport, Vitaly Mutko - è oggettiva, adottata nell'interesse del mondo sportivo e per l'unità della famiglia olimpica. Sono convinto che la maggioranza della squadra nazionale russa rispetterà i criteri fissati dal Comitato Olimpico”. La Russia non farà ricorso in merito alla decisione di non ammettere alle Olimpiadi di Rio gli atleti che hanno subito squalifiche per doping e le hanno anche già scontate. Lo ha confermato il Presidente del Comitato olimpico di Mosca, Alexander Zhukov, che ha partecipato in collegamento telefonico alla riunione a Losanna del Comitato esecutivo del CIO, sottolineando comunque di non essere d'accordo con una decisione presa a soli 12 giorni dalla cerimonia di apertura. “In ogni caso - ha valutato Zukhov - non c'è il tempo per poter far nulla”.

La prima federazione a dare il via libera ai suoi atleti è stata la Federtennis internazionale (ITF) che ha comunicato che i 7 russi iscritti per Rio potranno scendere in campo perché "già sottoposti a rigorosi controlli fuori dalla Russia". Sono: Andrey Kuznetsov, Evgeny Donskoy e Teymuraz Gabashvili tra gli uomini; Svetlana Kuznetsova, Anastasia Pavlyuchenkova, Darya Kasatkina, Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina tra le donne. Già esclusa Maria Sharapova, sospesa per la positività al Meldonium.

                                                                                                                                         Red 

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