Mosca
– Nella prima partita del girone B della Confederations Cup, netto successo del Cile (2-0) che prevale sul Camerun al termine di un match comunque dominato dai sudamericani che hanno anche colpito un palo e si sono visti ingiustamente annullare un gol regolare, allo scadere dell'unico minuto di recupero accordato dall'arbitro Skomina che ha consultato la VAR anche in occasione del secondo gol realizzato dai cileni.
Prima dell'inizio della partita, è stato proiettato all'"Otkrytie Arena" un video con cui la FIFA ha inteso ricordare Marc Vivien Foè, lo sfortunato calciatore del Camerun morto nel 2003, durante la semifinale con la Colombia nell'edizione che, in quell'anno, si disputò in Francia.
Partiva con il piede
pigiato sull’acceleratore la roja che cingeva d’assedio la metà campo dei leoni
indomabili. Erano trascorsi appena 50” dall’inizio del match, quando l’ex attaccante
del Napoli Edu Vargas colpiva con un poderoso destro clamorosamente il palo. La palla sbatteva sul portiere Ondoa, che con la gamba si rifugiava in corner.
Due minuti dopo, era Fuenzalida a seminare il panico nella difesa rossoverde che
faticava non poco, a contenere anche le perentorie percussioni di uno scatenato Arturo Vidal.
Superato lo sbandamento
iniziale, il Camerun al 10’ trovava il modo di costruirsi con Aboubakar un’ottima occasione: era
bravissimo Herrera a sventare di
piede in corner, dopo l’ottima azione dell’attaccante del Besiktas che si era
saputo costruire abilmente lo spazio per calciare a rete.
Il leit-motiv dell’incontro
era comunque abbastanza chiaro: il Cile costruiva gioco a centrocampo con una
fitta rete di passaggi ed il Camerun, era pronto a ripartire sfruttando la fisicità
e la rapidità dei suoi attaccanti. Era sempre dall’out destro che nascevano i
maggiori pericoli per la porta difesa da Ondoa
che era pronto a disinnescare un pericoloso cross di Isla (13’). Al 17’ Ngadeau-Ngadjui realizzava di testa,
sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma la rete era annullata per un
precedente blocco di Aboubakar su Vidal.
Sette minuti dopo, improvvisa
conclusione dai 25 metri da posizione defilata di Puch che chiamava Ondoa
ad un non facile intervento. Era ancora il portiere camerunense a sventare la
minaccia, quando al 26’ un passaggio smarcante di Vargas lanciava a rete lo sgusciante Fuenzalida.
Provvidenziale l’uscita dell’estremo difensore africano, che si rifugiava in
angolo alla disperata, salvando i suoi da un probabile gol.
I sudamericani davano
comunque l’impressione di poter far male in qualunque momento, ma mancavano
nell’ultimo passaggio. I “leoni indomabili” dal canto loro, non stavano però a
guardare ed al 34’, Moukandjo rubava
palla a centrocampo a Fuenzalida e
faceva partire una staffilata che si perdeva di un paio di metri a lato della
porta difesa da Herrera. Al 40’
grande combinazione Vidal-Vargas, con conclusione di quest’ultimo che però
terminava altissima, da favorevole posizione.
Il tempo si chiudeva con il
“giallo” del gol annullato al Cile: nell'unico minuto di recupero accordato Vargas, scattato
sul filo dell’off-side, stavolta andava a segno con un tocco morbido a scavalcare Ondoa, sempre su bellissimo assist di
Vidal.
Ma il direttore di gara
Skomina, come sopra evidenziato, consultava la moviola in campo e, dopo più di un minuto, decideva di annullare la rete.
Le immagini televisive non fugavano affatto i dubbi e le proteste dei campioni
sudamericani, apparivano tutt'altro che infondate. In effetti, Vargas sembrava
essere partito in linea con i difensori rossoverdi e dunque in posizione non
punibile.
Si chiudeva a reti inviolate, ma il dubbio di un gol ingiustamente annullato aleggiava sullo stadio. Un episodio controverso, destinato a scatenare immancabilmente delle polemiche, nel quale l'unica cosa certa è che l'arbitro ha commesso un grossolano errore.
La ripresa iniziava con lo stesso tran-tran della prima frazione di gioco: Cile con un palleggio prolungato mirato a creare spazi invitanti per innescare Vidal e Vargas, e Camerun pronto a ripartire. Al 55' insidiosa conclusione a giro di Sutchuin-Djoum sulla quale Herrera era pronto a deviare in calcio d'angolo.
Due minuti dopo, il ct cileno Pizzi gettava nella mischia l'acciaccato Alexis Sanchez, richiamando in panchina Puch. Evidente l'intento di rendere ulteriormente offensivo l'assetto della propria squadra nel tentativo di scardinare la retroguardia camerunense.
Al 67' punizione insidiosa dai 20 metri di Moukandjo che però terminava alta, ben controllata da Herrera. Al 70' tambureggiante azione cilena, con conclusione di Vargas deviata in angolo da un difensore. Sugli sviluppi del corner, Isla da pochi passi mancava l'impatto decisivo sprecando un'altra ottima occasione per sbloccare il match. I sudamericani infondevano il massimo sforzo, ma dovevano prestare attenzione alla velocità degli attaccanti Camerun, pronti a punzecchiare la loro retroguardia con repentini capovolgimenti di fronte.
Nel momento in cui la gara sembrava trascinarsi sullo 0-0, arrivava il meritato gol del vantaggio della roja. Era l'80 quando Alexis Sanchez, faceva partire un cross di rara precisione sul quale Arturo Vidal staccava in maniera impetuosa di testa non dando scampo ad Ondoa, proteso inutilmente in tuffo.
I leoni indomabili non reagivano ed anzi rischiavano di nuovo la capitolazione (87') quando Isla scodellava l'ennesima palla invitante per Sanchez, preceduto stavolta da Mabouka che andava ad un passo dall'autogol.
Si aprivano autentiche praterie per i cileni che al 90' raddoppiavano con Vargas, ma anche stavolta dopo il ricorso alla VAR. Sanchez scattato forse in offside trovava il modo di fallire un gol già fatto facendosi ribattere il tiro a colpo sicuro da Mandjeck.
Sul prosieguo dell'azione, Vargas riusciva finalmente a fare gol ed a raggiungere Zamorano a quota 34 reti realizzate, fra i cannonieri della sua nazionale. Attimi di suspence perché il guardalinee rilevava il presunto fuorigioco di partenza di Sanchez, ma anche in quest'occasione Skomina decideva di ricorrere alla moviola in campo. Stavolta però arrivava l'ok e così tutta la panchina cilena poteva festeggiare.
Era di fatto l'ultima emozione del match che regalava i primi tre punti al Cile, che adesso attende l'esito della gara vedrà impegnata domani a Sochi la Germania campione del mondo in carica, contro l'Australia.
Francesco Montanino
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