Kazan
- Nella seconda giornata della Confederations Cup, gol ed emozioni a raffica fra
Portogallo e Messico, nel match disputato nel pomeriggio alla “Kazan Arena”. Si decide tutto nel quarto d’ora finale del primo
tempo e negli ultimi minuti della ripresa, quando Quaresma, Hernandez, Cedric
ed Hector Moreno fissano il risultato dell’incontro sul 2-2.
Un’altalena di emozioni, in
cui sono i campioni d’Europa ad avere i maggiori rimpianti visto che per ben
due volte sono stati raggiunti, dopo aver sprecato malamente la possibilità di
portarsi sul doppio vantaggio. Gara sostanzialmente equilibrata, con i 22 in
campo che si sono dati battaglia per tutti i 90’. Il risultato di parità è sostanzialmente giusto e fa felice la Russia, che così conserva il primo posto
nel raggruppamento, ed il Messico che mercoledì prossimo incontrerà la Nuova Zelanda.
Dopo il minuto di raccoglimento per le oltre 60 persone che hanno perso la vita nell'incendio della foresta di Pedrogao Grande, il match aveva inizio.
Partivano meglio i centroamericani che imprimevano alla gara subito un gran ritmo, provando a mettere in difficoltà i lusitani che, in maniera sorniona, dal canto loro si affidavano alla classe ed ai numeri della stella Cristiano Ronaldo, per mettere a repentaglio la porta difesa dal bravissimo Ochoa (probabilmente, il migliore in campo).
Dopo il minuto di raccoglimento per le oltre 60 persone che hanno perso la vita nell'incendio della foresta di Pedrogao Grande, il match aveva inizio.
Partivano meglio i centroamericani che imprimevano alla gara subito un gran ritmo, provando a mettere in difficoltà i lusitani che, in maniera sorniona, dal canto loro si affidavano alla classe ed ai numeri della stella Cristiano Ronaldo, per mettere a repentaglio la porta difesa dal bravissimo Ochoa (probabilmente, il migliore in campo).
Non a caso, erano proprio i
lusitani a regalare la prima grande emozione della gara. Sugli sviluppi di un
calcio di punizione, CR7 colpiva una clamorosa traversa con tanto di intervento
prodigioso di Ochoa. La ribattuta
veniva raccolta da André Gomes che
con un diagonale faceva centro.
Ma qui entrava in azione la VAR, ed il direttore di gara (l’ottimo argentino
Pitana) annullava su corretta segnalazione
dell’ausilio tecnologico la rete per un fuorigioco ad inizio azione. Non
cambiava comunque il cliché della gara, con il Messico a macinare gioco senza
però rendersi realmente pericoloso dalle parti di Rui Patricio, ed i Campioni di Europa che dal canto loro si
affidavano alle giocate dei solisti. Al 32’, era ancora Ochoa a rendersi protagonista di un grandissimo intervento, alzando
in corner una conclusione di Andrè Gomes
deviata da Reyes che era destinata a
scavalcarlo in maniera beffarda.
Due minuti dopo, i portoghesi
sbloccavano il match: clamoroso buco di Salcedo
a centrocampo che faceva involare verso la porta messicana Cristiano Ronaldo.
Il fuoriclasse del Real Madrid non aveva un buon controllo ma con un fenomenale
assist trovava il modo di servire l’accorrente Quaresma che in beata solitudine prima scartava Ochoa e poi depositava nella rete ormai
sguarnita la palla dell’1-0! Una giocata da autentico campione, quella del probabile "Pallone d'Oro", applaudita da
tutto lo stadio. Il Messico reagiva ed al 38’ ci provava con il “Chicharito” Hernandez, ma il suo colpo di testa era troppo centrale e debole.
Di ben altro spessore, la giocata con cui Ronaldo liberava al tiro il solito Quaresma (40’) che provava a piazzarla
sul secondo palo, ma difettava nella precisione. Il Portogallo dava
l’impressione di poter affondare facilmente il colpo, ma al 42’
in maniera quasi inaspettata, la “tricolor”
perveniva al pareggio: stavolta a lisciare la palla era Raphael Guerreiro, e Vela
scodellava una palla sulla quale si avventava come un falco, in piena area di
rigore Hernandez che con un preciso colpo di testa fulminava l’incolpevole Rui Patricio. Era ancora il “Chicharito”, al tramonto della prima frazione, a rendersi pericoloso, dopo l’ennesima fuga sull’out sinistro di Vela che serviva un assist a Jimenez che premiava l’inserimento del talentuoso attaccante del Bayer Leverkusen.
Stavolta la conclusione del
numero 14 messicano era altissima, anche a causa di una zolla malandrina che
faceva assumere alla palla una strana traiettoria. Si andava così al riposo sull'1-1, ma con la sensazione netta che poteva ancora accadere di tutto. Così come si sarebbe poi verificato.
Nella ripresa, nella fase iniziale i ritmi si
abbassavano notevolmente e le due squadre facevano fatica a costruire gioco ed
occasioni, così come invece era accaduto nei primi 45’. Non cambiava in compenso il
canovaccio tattico della gara: al prolungato possesso
palla del Messico faceva da contraltare un Portogallo arroccato nella propria metà
campo e pronto a ribaltare l’azione ed a scatenare la velocità dei suoi attaccanti, una volta conquistato il pallone nella zona nevralgica. La gara viveva di
fiammate ed al 62’, Andrè Gomes
provava a fare tutto da solo ma al momento di servire palla a Cristiano Ronaldo
si faceva imbrigliare dai difensori messicani. Cinque minuti dopo, il neo
entrato Arien si faceva ammonire
dopo aver sgambettato Giovanni Dos
Santos che si stava involando in rete: la successiva punizione calciata da Layun terminava però alta.
Al 75’, Quaresma eccedeva in egoismo non
servendo palla a Cristiano Ronaldo, facendosi ribattere il tiro. Era ancora l’ex centrocampista dell’Inter ad impegnare Ochoa (80’) con una conclusione dal
limite, e su capovolgimento di fronte Dos
Santos sprecava in malo modo una buona occasione per i centroamericani.
Negli ultimi minuti di
gara, salivano in cattedra due sicuri protagonisti del nostro prossimo
campionato: Andrè Silva (Milan) ed Hector Moreno (Roma) capaci di rendere
spettacolari le fasi finali del match, con alcune giocate davvero entusiasmanti.
A dare idealmente il fuoco
alle polveri era il giovane attaccante rossonero che impattava sul match in maniera
a dir poco devastante: all’84’ con un preciso colpo di testa indirizzato
all’angolino, chiamava Ochoa ad un altro miracolo compiuto stavolta con un
vero e proprio balzo felino. Il bravissimo estremo difensore messicano però nulla
poteva sulla conclusione ravvicinata di Cedric,
deviata da Hector Herrera, che spegneva la propria corsa in fondo alla rete.
Il finale di gara era naturalmente scoppiettante e regalava emozioni a grappoli, con la ciliegina sulla torta del secondo pareggio dei centroamericani in pieno
recupero. Alla ripresa del gioco, il Messico si catapultava in massa in attacco ed Hernandez aveva subito l’occasione giusta per impattare.
Il Chicharito però si perdeva sul più
bello, e sul ribaltamento di fronte Gelson Martins
si divorava fra l'incredulità generale la palla del 3-1.
Come accaduto nel primo tempo, la legge non
scritta del calcio “gol sbagliato, gol subìto” puniva implacabilmente i lusitani. La tricolor
spingeva generosamente a tutta ed al 91’, sugli sviluppi di un corner, stavolta era il nuovo acquisto
della Roma, Hector Moreno a regalare l'ormai insperato pareggio con un colpo di testa che baciava il secondo palo prima di terminare in rete.
Gravissime le responsabilità nell’occasione di Josè Fonte che si faceva incredibilmente superare da un giocatore
più basso di lui di diversi centimetri. Non c’era più tempo, ed il match
terminava così con un pareggio tutto sommato salomonico per quello che si è
visto in campo.
In classifica, come accennato, comanda la Russia con 3 punti,
seguita da Portogallo e Messico con 1; fanalino di coda la Nuova Zelanda con 0.
La seconda giornata, in
programma mercoledì 21 giugno, prevede Russia-Portogallo (Mosca, ore 17) e Messico-Nuova Zelanda (Sochi, ore 20).
Francesco Montanino
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