LEGNANO – ASTI 2-0 (0-0)
LEGNANO: RAVARELLI, TALARICO, SILVESTRE, MAPELLI, ARPINO, DONNARUMMA (88’ GALLI), PAGANI, VERNOCCHI (78’ STAFFA), BANFI (81’ CANI), ROCCO (67’ KONE M.), KONE O.. In panchina: CIRENEI, ZEROLI, AZZIMONTI, BAMBA, FELICI. ALL.: PUNZI.
ASTI: BRUSTOLIN, OTTONE (66’ SOUMAHORO), LEGAL, GOMEZ, COZZARI (81’ PLADO), VENNERI, GIACCHINO, TOMELLA (64’ TOMA), LA MARCA, PINTO (78’ NOBILE), AZIZI (78’ SOW). In panchina: CABELLA, PICONE, VERGNANO, FIOCCARDI. ALL.: BOSCHETTO.
Arbitro: ARCIDIACONO DI ACIREALE (CT).
Gol: Arpino (L; rig.) al 47‘, Legal (A; aut.) al 71’.
Note: Prima dell’inizio del match, osservato un minuto di raccoglimento per ricordare la memoria delle vittime del catastrofico terremoto che lunedì scorso ha colpito Turchia e Siria. Giornata soleggiata con temperatura quasi primaverile. Terreno di gioco spelacchiato e in condizioni imperfette. Calci d’angolo: 1-3. Ammoniti: Rocco (L) Donnarumma (L), Legal (A) e Pagani (L). Espulsioni: nessuna. Recupero: 2’+ 4’.
Legnano – Il Legnano prosegue la propria scalata verso le posizioni dell’alta classifica regolando con un secco 2-0 un Asti apparso fin troppo remissivo e rinunciatario, sin dalle primissime battute. Il confronto calcistico fra queste due città, entrambe accomunate dalla presenza di un famoso Palio, e che mancava dal lontano 1985 (finì 1-0, a favore della squadra della città del Carroccio), vede prevalere con merito i lombardi che, pur senza incantare, ci hanno sicuramente creduto di più. Sospinto dal tifo incessante dei propri tifosi, il Legnano prendeva ben presto possesso della tre quarti avversaria e al 10’ costruiva la prima occasione del match con una bella incursione di Silvestre che crossava basso al centro per l’accorente Kone’ che però non riusciva a trovare lo specchio della porta astigiana. Tre minuti dopo, Rocco si metteva in proprio ma la sua conclusione a giro si perdeva a lato di qualche metro, mentre al 15’ Banfi provava la rovesciata dal limite dell’area piemontese, con la sfera che si perdeva fra le braccia di Brustolin.
La pressione dei lilla si faceva, minuto dopo minuto, sempre più insistita, ma la formazione di Boschetto ne prendeva le misure affidandosi spesso e volentieri alla trappola del fuorigioco. La gara si inaspriva con frequenti scontri in mezzo al campo e il direttore di gara Arcidiacono aveva il suo bel daffare per tenere a bada i bollenti spiriti dei ventidue in mezzo al campo.
Ne faceva le spese Rocco, ammonito dopo un’entrata a gamba tesa, e Konè e Legal, che rimanevano entrambi a terra dopo una violenta zuccata. Al 37’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Banfi da ottima posizione colpiva in maniera poco convinta di testa sprecando una favorevole occasione. Stesso esito, cinque minuti dopo, con il tentativo di Vernocchi dalla distanza che risultava essere velleitario e facilmente controllato da Brustolin. Sul finire della frazione di gioco, l’Asti si faceva vivo dalle parti di Ravarelli, con una violenta conclusione di Gomez, al termine di una bella triangolazione in area lombarda, che terminava di pochissimo a lato, facendo correre brividi lungo la schiena della tifoseria locale. Sull’altro fronte, Banfi per poco non ci arrivava su un suggerimento del solito Rocco.
Si tornava così negli spogliatoi con il risultato fermo sullo 0-0 e la netta impressione che solo un episodio avrebbe potuto far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Sensazione che diventava immediata certezza, con la ripresa che si apriva subito con l’episodio del calcio di rigore: non era neppure trascorso infatti un giro di lancette, quando Konè era atterrato da un difensore astigiano appena dentro l’area di rigore. Arcidiacono non aveva dubbi nell’indicare il dischetto e Arpino, dagli undici metri, trasformava con freddezza spiazzando Brustolin, e - cosa più importante - portando in vantaggio i lilla.
L’Asti non reagiva e al 58’ ci provava ancora Rocco con una conclusione centrale, ben bloccata da Brustolin. Boschetto provava ad aumentare il contenuto di…..calcio nel proprio gioco offensivo con gli innesti di Toma (al posto di Tomella) prima e Souhamoro poi, per dare maggiore centimetri e incisività, ma la doppia mossa non sortiva gli effetti sperati. Se si eccettuava un colpo di testa di Gomez (65’), con palla alta di qualche metro, al 71’ anzi su azione di ripartenza del Legnano, Legal – nel tentativo di anticipare Konè pronto alla deviazione vincente – la mandava nella propria rete, nel più classico e beffardo degli autogol che spegneva di fatto ogni speranza di rimonta piemontese. L’Asti provava a spingere, ma si esponeva fatalmente alle ripartenza avversarie: su una di queste Brustolin usciva alla disperata quasi all’altezza della tre quarti per anticipare Banfi, pronto ad involarsi verso la rete sguarnita. All’86’ Cani, provava ad approfittare di un rinvio sbagliato dell’estremo difensore avversario, ma la palla era ben lontana dal bersaglio grosso. Gli ultimi minuti di gioco scorrevano via – ad eccezione di un’inutile scaramuccia in mezzo al campo fra Legal e Pagano (entrambi giustamente ammoniti dal direttore di gara) - senza grossi sussulti, con il Legnano che controllava facilmente la reazione impalpabile di un Asti sterile e poco convinto, e così il triplice fischio finale non poteva far altro che sancire un nuovo successo interno dei lilla, che raccoglievano gli applausi dei propri sostenitori.
Per effetto di questo risultato, il Legnano sale a quota 37 in una posizione di classifica di relativa tranquillità a metà strada fra la zona play-off (distante sei punti e occupata nella sua ultima posizione dal Bra) e quella play-out (sul Pinerolo, i punti di vantaggio sono sette). Nel prossimo turno, tempo di derby per entrambe le formazioni: il Legnano sarà impegnato sul campo della Castellanzese mentre l’Asti ospiterà fra le mura amiche il Pinerolo.
Francesco Montanino
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