SERIE A: FIORENTINA E NAPOLI NON VANNO OLTRE IL PAREGGIO

 


FIORENTINA-NAPOLI 2-2 (2-1)

FIORENTINA: Terracciano; Dodo, Martinez Quarta, Milenkovic, Biraghi (78’ Parisi); Arthur (87’ Lopez), Bonaventura, Kouame (66’ Ikonè); Beltran (78’ Mandragora), Nico Gonzalez, Nzola (66’ Belotti). In panchina: Christensen, Martinelli, Comuzzo, Ranieri, Kayode, Faraoni, Duncan, Infantino, Castrovilli, Barak. All.: Italiano.

NAPOLI: Meret; Mazzocchi, Rrahmani, Ostigard, Olivera; Lobotka, Anguissa, Cajuste; Politano (75’ Ngonge), Simeone (75’ Raspadori), Kvaratskhelia (86’ Lindstrom). In panchina: Contini, Idasiak, Natan, Dendoncker, Traorè. All: Calzona.

Arbitro: Marchetti. Assistenti: Vecchi e Rocca. Quarto uomo: Massimi. VAR: Valeri e Paganessi.

Reti: 8’ Rrahmani (N), 38’ Biraghi (F), 41’ Nzola (F), 57’ Kvaratskhelia (N).

Note: Spettatori: 28.267 per un incasso di 710.570 euro. Serata mite e piacevole, con terreno di gioco in condizioni perfette. Calci d’angolo: 5-3. Ammoniti: Kvaratskhelia (N), Cajuste (N), Mandragora (F), Espulsi: nessuno. Rec.: 1’, 5’.

Firenze – Il Napoli pareggia 2-2 contro la Fiorentina nell’anticipo della penultima giornata di campionato e mantiene ancora qualche piccola speranza di accedere quantomeno alla Conference League. Rispetto alle precedenti uscite contro Bologna e Udinese, la formazione di Calzona ha mostrato qualche miglioramento anche se alla fine, probabilmente, ha raccolto meno di quel che meritava considerando le occasioni costruite e non concretizzate vuoi per imprecisione, vuoi per un pizzico di sfortuna che ha impedito agli azzurri di tornare a casa con i tre punti. Verdetto dunque rimandato, con gli azzurri che dovranno battere il Lecce e sperare che la Fiorentina non conquisti punti nelle trasferte di Cagliari e Bergamo e che il Toro non faccia bottino pieno contro Milan e Atalanta per centrare un traguardo che in ogni caso lascerebbe l’amaro in bocca, considerando le aspettative e lo scudetto cucito sul petto con il quale si era partiti.

La data del 31 maggio, indicata dal presidente De Laurentiis come quella che segnerà l’inizio del nuovo corso, ad oggi è l’unico motivo di interesse per i tifosi azzurri che anche al “Franchi” hanno voluto comunque far sentire forte il proprio sostegno.

Privo già degli indisponibili Osimhen, Mario Rui, Gollini e Zielinski, Calzona ha dovuto fare a meno all’ultimo minuto anche di Di Lorenzo, messo k.o. da una gastroenterite acuta: spazio dunque a Mazzocchi e Oliveira nel ruolo di esterno basso, mentre in mezzo al campo a prendere il posto di Zielinski toccava anche stavolta a Cajuste; in attacco, a comporre il tridente era l’ex di turno Simeone, schierato insieme a Politano e Kvaratskhelia. Situazione invece diametralmente opposta per Italiano che poteva contare su tutti gli effettivi, con la possibilità di poter dunque far ruotare i propri giocatori anche in vista della finale di Conference League del prossimo 29 maggio contro l’Olympiakos che vale un’intera stagione.

Dopo una fase iniziale di studio all’8’ il Napoli andava in vantaggio: sugli sviluppi del primo corner del match, Rrahmani staccava di testa indisturbato e beffava Terracciano. I toscani erano sotto choc, e all’11’ Cajuste sprecava una favorevole occasione, seguito a ruota da Kvaratskhelia che alzava oltre la traversa. Il georgiano si ripeteva qualche istante dopo, con la sua specialità della casa: il tiro a giro era troppo alto, ma era l’evidente cartina da tornasole degli imbarazzi della retroguardia viola, che concedeva troppo spazio alle incursioni partenopee. Per annotare sul taccuino la prima conclusione della Fiorentina, bisognava attendere il 24’ quando su errore di Cajuste in mezzo al campo, Beltran concludeva con un diagonale che però non sorprendeva Meret. Il buon momento dei padroni di casa proseguiva con una conclusione svirgolata di Bonaventura che si lamentava con i suoi compagni di squadra. Al 35’ azione prolungata dei viola, e conclusione di Kouame che terminava ancora una volta, oltre la traversa.

Il pareggio arrivava al 38’ quando Biraghi trasformava una punizione dal limite, dopo che alcuni secondi prima Kvaratskhelia era stato scaraventato per l’ennesima volta a terra, senza che naturalmente l’arbitro si fosse degnato di fischiargli il fallo a favore. E come collaudata consuetudine, il georgiano rimediava pure l’ammonizione nel momento in cui era lui a commettere l’irregolarità su Dodo. Una delle costanti di questa travagliata stagione degli azzurri che hanno dovuto pagare dazio anche per l’insipienza di una classe arbitrale che spesso e volentieri li ha danneggiati, oltre i propri evidenti demeriti. Tre minuti dopo, Nzola approfittava di un errore in fase di disimpegno e firmava il sorpasso con un diagonale che non lasciava scampo a Meret. Sulle ali dell’entusiasmo, Nico Gonzalez falliva addirittura il terzo gol non trovando la coordinazione giusta di testa, in piena area azzurra.

Lo stesso argentino dei viola inaugurava la ripresa con una conclusione angolata, respinta in corner da Meret, mentre Kavaratskhelia sul fronte opposto mandava alto da ottima posizione. Gli azzurri continuavano a sprecare e pochi secondi dopo era ancora Cajuste ad avere la palla giusta per il pareggio, ma a non trovare lo specchio della porta. Pareggio che comunque arrivava al 57’ quando il georgiano disegnava una magnifica parabola su punizione che trafiggeva Terracciano sul primo palo. Gli azzurri insistevano e al 61’ Politano colpiva un clamoroso legno, a testimonianza che in questa sciagurata stagione anche la dea bendata ci ha messo il suo zampino, nei risultati per nulla esaltanti del Napoli.

La Fiorentina si rifaceva viva dalle parti di Meret al 74’ con Nico Gonzalez su punizione che costringeva Meret ad alzare la sfera in calcio d’angolo, mentre i partenopei rispondevano con una conclusione velenosa di Politano disinnescata da Terracciano: sugli sviluppi del corner, Rrahmani andava a un passo dalla doppietta con un colpo di testa che accarezzava la traversa. All’80’, il mediocre Marchetti indicava il dischetto per un contrasto fra Lobotka e Belotti in area azzurra, in cui il centrocampista partenopeo colpiva nettamente la sfera: il VAR però salvava il direttore di gara che di fronte all’evidenza delle immagini, non poteva far altro che correggere la sua precedente ed errata decisione. Il finale di gara vedeva il Napoli catapultarsi nella metà campo viola alla ricerca della vittoria: in pieno recupero, Raspadori con un diagonale faceva scorrere un brivido lungo la schiena dei tifosi toscani con la palla che faceva letteralmente la barba al palo. Era l’ultima emozione di un match che non ha fatto altro che aumentare i rimpianti in casa azzurra per una vittoria sfumata anche stavolta per errori e sfortuna.

Nel prossimo turno, la Fiorentina sarà ospite di un Cagliari che presumibilmente sarà alla disperata ricerca di punti per conquistare la salvezza, mentre il Napoli si congederà dai propri tifosi ricevendo al “Maradona-San Paolo” un Lecce che non avrà più nulla da chiedere dal momento che è già salvo.

Francesco Montanino

 

 


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