Nyon (Svizzera) – Dall’urna della cittadina
elvetica, sorteggi tutto sommato favorevoli per Inter, Roma e Napoli; più
complessi invece per Juventus e Lazio. Un bilancio dunque positivo a metà per
le nostre formazioni anche se chi ha ambizioni di vittoria non può e non deve
temere alcun avversario.
Iniziamo
dalla Champions League dove gli ottavi presentano alcune sfide ricche di storia
e di fascino come Ajax - Real Madrid e Liverpool - Bayern Monaco. Pronostici
incerti, anche se a febbraio le carte in tavola potrebbero cambiare totalmente
e dunque smentire le impressioni che attualmente vogliono la sfida fra i
lancieri di Amsterdam ed i “galacticos” quanto mai incerta, a causa del cattivo
momento attraversato dagli spagnoli, attuali detentori della coppa dalle grandi
orecchie. Così come la sfida fra Liverpool e Bayern Monaco è assai equilibrata,
anche se la squadra di Klopp parte avvantaggiata in virtù del primato nel
campionato inglese. Ma occhio alla proverbiale tenacia dei tedeschi, capaci di
esaltarsi e di dare il meglio di se’ quando il gioco si fa duro.
Per le
squadre italiane, invece, gli ostacoli si chiamano Atletico Madrid per la Juventus
e Porto per la Roma. I “colchoneros” di Simeone sono avversario scorbutico ed
ostico come pochi, e per i bianconeri si annuncia un doppio confronto quanto
meno complicato. I biancorossi poi hanno la motivazione ulteriore e non di poco
conto che la finale della competizione, per questa edizione, si svolgerà
proprio nel loro stadio e possono annoverare giocatori di valore mondiale come
il bomber transalpino Griezmann, grande protagonista agli ultimi mondiali in
Russia che ha visto il trionfo della Francia. Il vantaggio di poter disputare
la partita di ritorno fra le mura amiche fa pendere la bilancia leggermente
dalla parte della Juve, ma gli spagnoli sono un osso assai duro da rosicare per
la qualità che si ritrovano. Diverso il discorso invece per la Roma che avrà di
fronte il Porto, ma attenzione ai lusitani che hanno già giocato un brutto
scherzo ai preliminari di Champions League di qualche anno fa, espugnando
l’Olimpico con un sonoro 3-0. Per i giallorossi, l’impegno è sicuramente alla
portata ma bisognerà vedere in quale condizione di forma arriveranno
considerando le ultime non brillanti uscite che li tengono lontani dai vertici
della classifica.
Il quadro
degli ottavi è completato dalle sfide fra il Manchester United di Mourinho ed
il PSG degli sceicchi che annovera fuoriclasse come ‘Mbappè, Neymar e Cavani, le
due outsider terribili Tottenham e Borussia Dortmund, Lione-Barcellona ed
infine Schalke 04-Manchester City. Partite di andata e ritorno che si disputeranno
fra il 12 febbraio ed il 5 marzo (ancora devono essere definite le date).
Questo il
tabellone degli incontri:
AJAX (OLANDA)
- REAL MADRID (SPAGNA)
LIONE
(FRANCIA) – BARCELLONA (SPAGNA)
ATLETICO
MADRID (SPAGNA) – JUVENTUS (ITALIA)
LIVERPOOL
(INGHILTERRA) - BAYERN MONACO (GERMANIA)
MANCHESTER
UNITED (INGHILTERRA) - PARIS ST. GERMAIN (FRANCIA)
TOTTENHAM
HOTSPUR (INGHILTERRA) - BORUSSIA DORTMUND (GERMANIA)
SCHALKE 04
(GERMANIA) - MANCHESTER CITY (INGHILTERRA)
ROMA (ITALIA)
– PORTO (PORTOGALLO)
E passiamo
all’Europa League. Urna particolarmente benevola per Inter e Napoli che pescano
rispettivamente gli austriaci del Rapid Vienna e gli svizzeri dello Zurigo.
Andata in trasferta per nerazzurri e partenopei che partono nettamente favorite
e che non dovrebbero avere particolari difficoltà ad accedere agli ottavi della
seconda competizione continentale. Possono sorridere Spalletti ed Ancelotti
dopo le beffarde eliminazioni nei gironi di Champions League, anche se comunque
sarà sempre bene tenere alta l’attenzione onde tenere alla larga spiacevoli
sorprese. Evitati gli spauracchi rappresentati dallo Shakhtar Donetsk e dal Bruges,
mentre poteva andare decisamente meglio per la Lazio che dovrà vedersela con il
Siviglia che negli anni scorsi ha trionfato diverse volte in questa
manifestazione, e che è una delle squadre candidate alla conquista del trofeo. Ricordiamo
che la finale si svolgerà a Bakù (Azerbaijan) il 29 maggio 2019. Andata fra il
12 ed il 14 febbraio, ritorno fra il 20 ed il 21 febbraio.
The representative of the United Nations Children's Fund (UNICEF) in the Republic of Belarus, Dr. Rashed Mustafa Sarwar, received a certificate of awarding the title of Star Ambassador II of the European Games in 2019. He will act in this role on behalf of the UNICEF organization.
The director of the Foundation of the II European Games of 2019, George Katulin, took part in the ceremony. The solemn ceremony was held at the headquarters of the National Olympic Committee during the signing of the Memorandum of Understanding and Cooperation between the two structures.
Dr. Rashed Mustafa Sarwar: " It’s very emotional moment for us to join this huge event. UNICEF is very excited to be a part of secondEuropean games. We are looking forward to create great partnership and develop European Games legacy beyond the upcoming sport event. Also on behalf of UNICEF I’ll serve as star ambassador for the 2nd European games and if there will be any activity connected with children I’ll be happy to join it."
MINSK 2019 EUROPEAN GAMES LAUNCH PARTNERSHIP WITH UNICEF Minsk European Games Organizing Committee (MEGOC) and the United Nations Children's Fund (UNICEF) in Belarus signed a memorandum of understanding and cooperation. MEGOC CEO, George Katulin and UNICEF Representative in Belarus Dr Rashed Mustafa Sarwar noted that the Memorandum is aimed to strengthen cooperation in the field of development of the personality, talents, mental and physical abilities, to provide children with equal opportunities for cultural, artistic, recreational and leisure activity through educational and humanitarian heritage of the 2nd European Games.
“It is a very emotional moment. The 2nd European Games with more than 4.000 athletes coming to Belarus and millions of people following it worldwide will be a mega event, something that doesn’t happen every day and we’re really excited about UNICEF being a part of this sports forum. We’re looking forward to a strong partnership and generating significant legacy of the Games,” - said Dr Sarwar.
MEGOC CEO George Katulin noted, “A similar document was signed during the inaugural European Games in Baku. Thus, in keeping with certain traditions we prefer to talk about the European Games as a social project for the host country. We suppose the agreement with UNICEF Office in Belarus really important in creation the atmosphere of inclusivity of the kids in the sport. One of the main goals of the Games themselves is education of the younger generation through sports and UNICEF is a really powerful partner in achieving it”.
Parties to the memorandum are going to hold a series of joint public entertainment-sports, social, educational and recreational activities as part of the 2nd European Games.
About UNICEF UNICEF promotes the rights and wellbeing of every child, in everything we do. Together with our partners, we work in 190 countries and territories to translate that commitment into practical action, focusing special effort on reaching the most vulnerable and excluded children, to the benefit of all children, everywhere. For more information about UNICEF and its work in Belarus visit: www.unicef.by.
Milano - Dopo la positiva esperienza agli ultimi
mondiali di calcio disputati in Russia, l’inizio del campionato è coinciso con le
pesanti polemiche intorno al VAR (Video Assistant Referee) ed al suo utilizzo.
La riduzione dei casi previsti dal protocollo e l’eccessiva discrezionalità
affidata agli arbitri hanno indubbiamente contribuito ad alimentare
discussioni, esacerbando gli animi di sportivi, appassionati di calcio ed addetti
ai lavori. Se n’è parlato nel corso di un interessante seminario tenutosi ieri
pomeriggio presso l’Auditorium “Stefano Cerri” del capoluogo lombardo, in cui
erano presenti fra gli altri l’ex arbitro Paolo
Casarin, e alcuni colleghi di
prestigiose emittenti televisive.
È emerso, durante
l’incontro, che una maggior chiarezza ed esposizione delle casistiche legate
all’utilizzo del supporto tecnologico, probabilmente aiuterebbe e non poco al
suo utilizzo ed alla sua comprensione, da parte di tutti. Conclusione ovvia,
anche se allo stesso modo, ci permettiamo di sottolineare che non è possibile
ridurre la contabilità dei favori/sfavori ricevuti, soltanto ai gol ed ai
rigori dati o non dati.
Come qualsiasi sport
di squadra anche un cartellino giallo o rosso dato o non dato in un certo
momento della partita, può avere delle conseguenze sulla tenuta psicologica
degli atleti che ritengono – a torto o a ragione – di essere stati danneggiati.
“Che i tempi siano cambiati – ha osservato
Franco Ordine, scrittore e tesoriere dell’ODG della Lombardia – è evidente, se pensiamo che sino a diversi
anni fa, prima dell’inizio del campionato, si organizzavano degli incontri
aperti alla stampa fra i dirigenti delle squadre e la classe arbitrale”.
Classe arbitrale che
dunque è mutata insieme al calcio, secondo l’ex arbitro Casarin, dopo i
mondiali del 1990. “Da quel momento in
poi – ha esordito -, la FIFA ha
deciso di rovesciare e cambiare tutto. Sono rimasti i campioni, ma il calcio ha
conosciuto un profondo processo di cambiamento che ha coinvolto anche noi. Quei
mondiali furono pessimi, sotto tutti i punti di vista (gioco e livello degli
arbitri) e ciò indusse la massima istituzione calcistica a chiedere maggiore
spettacolo. Sono trascorsi quasi 30 anni, e l’attuale evoluzione è prevedibile
considerando che la tendenza è quella di proteggere i giocatori ed il gioco. Ed
occorre dunque concepire in maniera diversa anche lo stesso ruolo degli arbitri
che devono adeguarsi a questo trend. Non è più infatti l’arbitro che comanda,
ma ci sono le televisioni che sono pronte ad evidenziarne gli errori e che ne
hanno dunque ridotto il margine di errore. Tutto il mondo vuole il gol perché è
il raggiungimento di un traguardo, e difficilmente è considerata spettacolo una
partita che finisce 0-0. A maggior ragione, se pensiamo che in passato ci sono
state partite il cui gioco effettivo, è stato addirittura meno della metà”.
Ma quali sono le
differenze rispetto al recente passato, in cui anche l’autorità dell’arbitro
non era quasi mai messa in discussione? “Sono
cambiate molte cose – ha proseguito Casarin – e non si tratta solo delle magliette indossate dagli arbitri che ieri
erano nere ed oggi possono essere anche gialle, ma anche e soprattutto di
regole come quella, ad esempio, che non permette più ai difensori di passare il
pallone al portiere con i piedi. Nel 1999 abbiamo anche sperimentato, in una
finale di Coppa Italia, il doppio arbitro perché il margine di errore era
diventato molto alto, salvo poi renderci conto che poteva esserci difformità di
giudizio, nel valutare la stessa situazione di gioco. Un anno dopo, per tale
motivo, abbiamo deciso di iniziare ad introdurre la tecnologia ben sapendo che
c’erano da adeguare le relative linee guida. Annuncio che il tempo effettivo,
con due tempi da 30’ ciascuno, sta per arrivare. Così come la tecnologia sarà
ampliata, anche se siamo consapevoli che non sempre è stata accettata con
piacere perché si preferisce l’interruzione al falso. Con la conseguenza che
oggi molti arbitri continuano a fare ancora errori clamorosi e sarà proprio il
VAR ad effettuare la selezione. Non abbiamo bisogno di arbitri che si sentano
superiori, ne’ tantomeno della burocrazia dell’IFAB. È uno strumento che serve
per aiutare, non per distruggere gli arbitri che dovranno misurarsi con i
propri errori, ed avere la capacità di rimediarvi. Soprattutto, non condivido
la tendenza che vuole poca o scarsa punibilità dei falli più duri commessi a
centrocampo, che è il settore del campo in cui c’è la costruzione del gioco,
per far piacere a chi propugna una riduzione delle interruzioni”.
Il successo dello
strumento tecnologico ai campionati mondiali disputati in Russia è stato dovuto
– secondo il collega Fabrizio Biasin
– “alla divisione delle competenze fra
arbitro e varista, ad un maggior clima sportivo, oltre che da un’elevata
trasparenza nel mettere a disposizione del pubblico le immagini più controverse.
In Italia, invece, non è così e ce ne stiamo già accorgendo in queste prime
giornate di campionato”.
Insomma indietro non
si tornerà, ed oltre all’introduzione dei due tempi da 30’ ciascuno, l’utilizzo
del supporto tecnologico – come ribadito dallo stesso Casarin, a margine
dell’incontro - sarà ancora più accentuato. Anche se i contrasti fra FIFA
(favorevole) e UEFA (contraria) rischiano di non fugare le difformità di valutazione,
nelle situazioni di gioco identiche o similari.
Minsk –
The European Olympic
Committees (EOC)
today welcomed the signing of a decree that will allow foreign visitors
planning to attend the 2nd European
Games in Minsk, Belarus
from 21-30 June 2019 to enter and stay in the country
without a visa for up to 30 days.
Belarus President, Alexander Lukashenko, recently
signed the decree enabling visa-free entry and temporary stay in Belarus for
foreign nationals from 10 June to 10 July 2019.
Requirements
for visa-free entry include a passport valid at least 90 days beyond the
intended date of departure from the country, an original or electronic ticket
for one of the events of the European Games Minsk 2019 (including Opening and
Closing ceremonies), a medical-insurance certificate with coverage of at least
10,000 euros valid in Belarus during the entire duration of stay and proof of
financial means to adequately cover the daily cost of living.
The
new visa-free entry procedure applies to foreign citizens of 74
countries.
The
decree also states that participants of the 2nd European Games,
official representatives and other specialists involved in the preparation of
the event, will be
granted visa-free entry for the period of 20 May to 10 July 2019.
Organisers
expect that a significant number of overseas sports fans will attend the Games
in Minskvia Russia. To this
effect, Belarus and Russiasigned an
intergovernmental agreement on 30 May under which Russia will provide visa-free
transit and stay in its territory for foreign fans travelling to Minsk for the
2nd European Games.
Ticket sales for Minsk 2019 will begin on 1 December 2018.
In
total, 4,082 athletes from all 50
European National Olympic Committees will compete in 15
sports at the European Games: 3×3 basketball,
archery, athletics, badminton, beach soccer, boxing, canoe sprint,
cycling, gymnastics, judo, karate, sambo, shooting, table tennis andwrestling. Ten of the 15
sports will act as qualifiers for the Olympic Games Tokyo 2020, with the European
Games also counting as the official European championships for four sports.
There
will be 91 men’s events, 89 women’s events and 21 mixed events in total, with
115 universality spots available.
Belarus to suspend road tolls during 2nd European Games
Travellers
on toll roads in Belarus will
be exempt from paying during the 2nd
European Games Minsk 2019, scheduled for 21-30 June 2019.
According
to Presidential
Decree No 292, tolls will be suspended for all vehicles
(and their trailers) not exceeding 3.5 tonnes from 10 June until 20 July 2019.
An
electronic toll collection system (BelToll) has been operating in the Republic
of Belarus since 1 July 2013. According to the new legislation, tolls will
still be applied to all vehicles over 3.5 tonnes and passenger vehicles 3.5
tonnes and under that are not registered in a Eurasian Economic Union (EAEC)
country. There are currently 1,613.5 kilometres of toll roads in Belarus.
National beach soccer stadium opens in Minsk
The national beach soccer stadium to
be used at next year’s European Games Minsk
2019 was officially opened today in the Belarusian capital.
Construction
of the stadium, the only non-existing venue to be used at Minsk 2019, took only
two months. In compliance with international standards, the capacity of the new
arena is 1,300 spectators. The venue joins beach soccer arenas in the Belarus
cities of Borisov,
Vitebsk, Kirovsk, Mozyr, Molodechno, Minsk, Slonim, and Shchuchin. One thing
that differentiates the new Minsk
stadium is the spectator seats, which are very close to
the field of play.
The
opening ceremony was attended by Deputy
Minister of Sports and Tourism, Alexander Baraulya, sports
director of the Minsk
European Games Organising Committee (MEGOC) Sergei Shablyko,
general secretary of the Belarusian
Football Federation, Yuri
Vergeichik, chairman of the Beach Soccer Federation, Alexei Sychev and
the Director of the Olympic Sports Complex, Andrei Nesterovich.
The
venue will host the first test event for the European Games Minsk 2019: Stage 4 of the Euro Beach Soccer League
from 3-5 August 2018. Four teams will compete – Belarus, Italy, Poland, and Turkey.
Deputy Minister Baraulya said: “The upcoming 2nd European Games is a
chance for beach soccer to show all that it has to offer. In 2018, a national
beach soccer team was officially created in Belarus. The new stadium is one of
the forms of state support for the preparation for the multi-sport event next
year. The traditions created here will have great importance in the future.”
MEGOC sports director Shablyko believes
that the beach soccer tournament at the European Games will be popular among
local and international fans, especially since the stadium is located in the
Olympic Sports Complex next to the park zone.
Shablyko said: “It’s not a secret that Belarus loves sports, so we hope
that the spectator seats at the national beach soccer stadium will be full
during the 2nd European Games. I would like to praise the activities of the federation
to develop the sport in the country, including in preparation for the European
Games. I hope there will be an opportunity for as many children and youth
sports schools to open as possible. It is my wish that beach soccer will
eventually become an Olympic sport.”
The Euro Beach Soccer League is
a continental championship featuring the best men’s national teams. It will be
the first time a stage of the competition will be held in Minsk. Belarus Beach
Soccer Federation Chairman Sychev urged fans to come out and support the home
team, as a good showing in the Euroleague will be important in preparations for
the European Games, scheduled for 21-30 June 2019.
Sychev said: “I think that the number of competitions and finances that
we have planned for next year will allow the team to prepare well for the
European Games. The goal is to finish among the winning teams of the event.”
Head coach of the Belarus national beach soccer team, Spanish
specialist Nicolas
Alvarado, said he wants his players to achieve the maximum
results during the Euroleague. “The
main thing is to win and show all your skills to the audience,” he
said.
This
Euroleage is part of Division A, where 12 teams compete over 5 stages. Each
team will perform in two stages. The seven best teams in the standings will
join the Italian team in the Superfinal (September 6-9), which Italy will
host. The Belarusian
team is currently in 6th place
with
6 points. Their closest rivals, Italy and Poland, have 3 points each while
Turkey has none. The table is led by Ukraine and Portugal, with 12 points each
after six games.
The Euroleague games in Minsk will be free of charge for
spectators.
Euroleague 2018 is qualifying competition for the 2nd European
Games. In addition to the host country Belarus, the 6 best Superfinal teams will take
part in the Games, as well as the winner of the Promofinal
(from Division B). If the Belarusian team finishes in the top 6 of the
Superfinal the seventh-place team will also earn a berth to the European Games.
Milano - Mondiali di calcio 2018, ormai ci
siamo. Ad un mese esatto dal kick-off,
in programma allo stadio Luzniki di
Mosca fra Russia ed Arabia Saudita, cresce l’interesse
attorno alla più importante e prestigiosa competizione calcistica. Con i tornei
nazionali ormai agli sgoccioli, l’attenzione degli appassionati si sta sempre
più spostando verso la Russia che ospiterà un’edizione che si annuncia quanto mai
incerta ed equilibrata, dove – secondo gli addetti ai lavori – e’ abbastanza
difficile trovare la squadra nettamente più forte delle altre. E ciò a dispetto
delle assenze illustri di Italia ed Olanda, escluse per evidenti demeriti,
che - a parere di qualcuno - avrebbe impoverito e reso poco appetibile quello
che è ormai un irrinunciabile rito, che per un mese tiene incollati davanti ai
teleschermi milioni e milioni di persone.
Alla Germania detentrice del titolo iridato
in carica, sono pronte a lanciare il guanto di sfida l’Argentina di Messi ed il
rinnovato Brasile, assai desideroso
di cancellare le umiliazioni di quattro anni fa. A ruota, Francia e Spagna mentre Belgio, Colombia e Croazia
potrebbero indossare le vesti delle guastafeste. Autentica incognita, infine,
la nazionale russa che punta su un gruppo di giovani giocatori per alimentare
l’entusiasmo di una nazione che per la verità non sembra riporre molta fiducia
sulla propria rappresentativa. Insomma, sono tanti i motivi di interesse
suscitati da questo evento che sarà trasmesso integralmente dalle reti Mediaset che copriranno tutte le 64
partite della manifestazione.
Intervistati
dalle telecamere di Premium Sport, in
occasione di un happening organizzato all’interno del Consolato della
Federazione Russa del capoluogo lombardo, l’ex allenatore del Parma e dello
Spartak Mosca Nevio Scala, l’ex
difensore dell’Inter, Riccardo Ferri
ed infine Fabio Capello (allenatore
di Milan, Real Madrid ed anche della nazionale russa), hanno provato ad
ipotizzare ciò che accadrà da 30 giorni in avanti. Per Scala non ci sono dubbi,
in Russia si assisterà ad un grande spettacolo. “La Russia – ha osservato Scala - negli ultimi anni sta raggiungendo un livello molto elevato e, rispetto
al 2003 quando ho allenato lo Spartak Mosca, ha fatto passi da gigante come
movimento calcistico. Difficile fare un pronostico su chi potrà essere il
vincitore perché a mio parere questo sarà un mondiale molto equilibrato. Una
spanna sopra tutte ci metto però la Germania che per me è la favorita numero
uno, anche se la Russia potrebbe essere la vera sorpresa. Mi auguro che Messi
riesca a dare il contributo alla propria nazionale che è solito invece fornire
al Barcellona, anche se non sarà così semplice”.
Sulla stessa
lunghezza d’onda, anche Riccardo Ferri che vede in Leonel Messi il protagonista in grado di fare la differenza e di
portare di nuovo l’Argentina sul tetto del mondo, 32 anni dopo le memorabili
imprese messicane di Diego Armando
Maradona.“Credo che dal punto di
vista organizzativo - ha dichiarato
Ferri -, la Russia è una garanzia in tal
senso e sarà tutto perfetto. Dal punto di vista calcistico, invece, attendo con
curiosità squadre come Costarica o Panama che è alla sua prima esperienza
mentre credo sarà il Mondiale delle sudamericane e di Messi, in particolare,
cui manca il salto di qualità decisivo che gli permetta di essere alla pari di
Maradona. Mi aspetto Argentina, Brasile e Colombia particolarmente agguerrite, competitive
e pronte ad essere un’alternativa valida a Germania, Francia e Spagna”.
Particolarmente
significative anche le dichiarazioni di Fabio Capello che alcuni anni fa è
stato selezionatore della nazionale russa, ma con risultati piuttosto
deludenti. “La Russia non è pronta –
ha tagliato corto -, ma prontissima ad
ospitare una manifestazione del genere. Sono stato testimone dei lavori di
ammodernamento dei vari stadi russi negli anni scorsi, così come sono convinto
che anche la sicurezza sarà garantita. In merito alla nazionale, che ho anche
allenato, mancano difensori di qualità mentre secondo me ha discrete
possibilità di accedere agli ottavi senza però andare oltre. E’ una buona
squadra dal centrocampo in giù, con diversi giovani molto interessanti, ma
ripeto ha il proprio punto debole nel reparto arretrato. Il Brasile per me è la grande favorita perché
ha raggiunto con Tite un giusto compromesso fra equilibrio e spettacolo, ed in
più potrà contare anche sul recupero di Neymar. La Germania la vedo sempre fra
le prime quattro, così come sono curioso di vedere cosa farà il Portogallo di
Cristiano Ronaldo, mentre la Francia mi piace molto e potrebbe essere un
pericolo per chiunque”.
Ricordiamo ai nostri lettori, infine, che durante il Campionato mondiale di calcio FIFA 2018 in Russia gli stranieri ed apolidi potranno entrare nella Federazione Russa e uscire dalla Federazione Russa senza visti per assistere alle partite. Per usufruire di questo regime speciale bisognerà ottenere il Fan Id (“passaporto del tifoso”). Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul sito del Consolato della Federazione Russa a Milano.
Note:
Giornata calda e soleggiata con temperatura superiore ai 25 gradi. Terreno di
gioco in discrete condizioni. Rec.: 1’ e 3’, Calci d’angolo: 1-6. Ammoniti:
Rdifi,Vaglio, Gucci. Espulsioni:
nessuna.
Busto Arsizio – In uno “Speroni” pieno come
da tempo non si vedeva, la Pro Patria centra il ritorno in terza serie, dopo un
purgatorio durato tre anni e diverse vicissitudini societarie. Un risultato
giunto al termine di un lungo ed avvincente testa a testa con il Rezzato,
superato sul filo di lana di un girone dilettantistico mai così equilibrato e
difficile.
Occorreva una
vittoria ai tigrotti per sigillare la promozione in Lega Pro, rendendo vano qualsiasi sforzo del Rezzato, impegnato intanto nella comoda trasferta in casa della già
retrocessa Romanese (vittoria con il
punteggio tennistico di 6-0, per la statistica e la cronaca) e così è stato. Ha
prevalso la voglia di regalare la gioia più grande ad una tifoseria che nel
recente passato ha subìto beffe atroci (finale per la serie B persa in casa
contro il Padova che ancora fa male,
da queste parti) e che ha perciò preferito in questi giorni concentrarsi senza
inutili festeggiamenti anticipati.
Grandissimo
entusiasmo all’ingresso in campo delle due formazioni con alcuni fumogeni
sparati dalla torcida biancoazzurra che comportavano un ritardo di alcuni
minuti nella battuta del calcio d’inizio. Il direttore di gara autorizzava la
partenza solo quando la piccola nebbia, che si era venuta a creare nell’area
dei rossoverdi bresciani, si era completamente dissolta.
Scontato il
tema tattico dell’incontro, con i bustocchi che per ovvie ragioni provavano a
fare la partita e gli ospiti pronti a ripartire in contropiede. La prima azione
da annotare sul taccuino era al 4’ quando Santana
si involava sulla fascia destra e scodellava un cross in area ospite che però
non trovava pronto alla deviazione di testa Le Noci. Sul prosieguo, conclusione dai 25 metri ancora di Le Noci
e palla che era larga di qualche metro. Rispondeva due minuti dopo il Darfo
Boario con un’incursione di Muchetti,
che con una seria di serpentine seminava il panico nella retroguardia bustocca.
Il pallone era poi servito all’accorrente Nibali
che appena dentro l’area però sprecava tutto, concludendo altissimo. Il gran caldo
incideva comunque sui ritmi che non erano alti, con le due squadre corte e
raccolte in uno spazio di appena 30 metri. Gli ospiti ci provavano ancora al
15’ con Forlani, ed anche stavolta
la mira era completamente sballata. Era però Zaro (fra i migliori in campo)un minuto dopo ad avere un’ottima
occasione per sbloccare il match calciando fra le braccia di Rdifi, bravo a chiudergli lo specchio
della porta.
La Pro Patria
insisteva ed era sempre il solito Santana a mettersi in mostra con un cross che
però non trovava anche stavolta nessuno pronto all’appuntamento con il gol. Era
sempre sull’out destro che nascevano le insidie per la difesa neroverde, in
evidente affanno quando i tigrotti decidevano di innescare le marce alte con le
sovrapposizioni di Zaro. Al 21’ altra conclusione pericolosa, sempre dell’ex di
Napoli e Fiorentina, con un velenoso diagonale che attraversava tutta l’area
ospite, prima di perdersi sul fondo. Il gol era nell’aria, ma arrivava in maniera
a dir poco rocambolesca. Era il 27’ quando Rdifi combinava un incredibile
pasticcio con Lucenti, perdendo il
pallone in un banale disimpegno, in un’azione degna di “Mai dire Gol”. Di ciò
ne approfittava Disabato cui bastava
toccare la sfera di quel tanto per spegnersi lemme lemme in fondo alla rete,
facendo esplodere lo “Speroni”.
Il Darfo accusava
il colpo ed era anzi la Pro Patria a colpire ancora, con Disabato che al 35’ si
incuneava in area avversaria e con un preciso diagonale trafiggeva per la
seconda volta Rdifi. Dopo il tremendo uno-due, i padroni di casa si limitavano
a controllare il gioco senza alcun problema, e così la prima frazione di gara
si concludeva senza altri grossi sussulti.
Alla ripresa
delle ostilità, le squadre si ripresentavano con gli stessi effettivi del primo
tempo. Non cambiava nemmeno il cliché della gara ed al 50’ Santana dai 20 metri
si aggiustava la palla e faceva partire una bordata sulla quale nulla poteva fare
l’estremo difensore ospite.
Era il 3-0
che mandava in visibilio i tifosi dei tigrotti e che chiudeva definitivamente
una partita che si trasformava in un lungo count-down, verso il triplice
fischio finale. A parte il consueto valzer delle sostituzioni (autentica
ovazione per il mattatore del match, Disabato), infatti, nei restanti quaranta
minuti accadeva davvero poco o nulla. Il Darfo aveva il pallino del gioco, ma
raramente si faceva vedere nei pressi dell’area dei padroni di casa che, dal
canto loro, si limitavano solo a controllare ed a far trascorrere il tempo.
Da segnalare,
in questo frangente, una conclusione velleitaria di Lauricella (67’) e la parte alta della traversa colpita da Ademi (76’), sulla quale Mangano non appariva del tutto
irreprensibile nel posizionamento.
La Pro Patria
si rilassava ulteriormente e gli ospiti cercavano, in qualche modo, almeno il
gol della bandiera. Cosa che puntualmente avveniva all’82’ quando Mondini (alla sua ultima azione, prima
di essere sostituito da Filippi) trovava
un varco sull’out sinistro e Vaglio
depositava in rete, nonostante le imprecazioni di Javorcic che chiedeva ai suoi
di non staccare la spina.
La paura di
vedere rimesso tutto in gioco, durava però solo pochi attimi. Perché a
dissipare qualsiasi tipo di timore, ci pensava il neo entrato Gucci che all’87’ dopo la più classica
delle azioni di contropiede, appena entrato in area, faceva partire una staffilata
di rara potenza e precisione che si insaccava sull’angolino basso della porta
difesa da Rdifi.
Era in
pratica l’ultima emozione del match che, dopo i tre minuti accordati
dall’ottimo Angelucci, vedeva i
giocatori biancoazzurri festeggiare davanti ai propri tifosi la tanto agognata
promozione.
Francesco Montanino
Interviste:
Busto Arsizio – In sala stampa, il sorriso
a trentadue denti di mister Javorcic
dava il via alle consuete dichiarazioni post-partita, mentre fuori non si
placavano le scene di gioia e di giubilo dei tifosi che affollavano ancora lo
stadio nonostante il fischio finale fosse già stato abbondantemente decretato
da un pezzo. “È stata la nostra giornata
– esordiva visibilmente emozionato il tecnico croato -, così come la immaginavo e sognavo, realizzando un miracolo che dedico
personalmente alla mia famiglia. Il più grande motivo di orgoglio è l’enorme
sentimento dimostrato da questa piazza che ha sofferto tantissimo in questi
anni e ritrovare in questi ragazzi i veri valori dello sport è stato il fattore
che ha riportato la gente allo stadio. I meriti sono del presidente che ci ha
sempre creduto e del direttore sportivo che ha scelto questi uomini, in
silenzio. Orgoglioso di far parte di questo straordinario ed eccezionale gruppo
di lavoro, partendo dal magazziniere per finire al segretario, passando ripeto per
ragazzi meravigliosi che hanno sempre dato tutto in campo. Ho notato un
grandissimo senso di appartenenza e di amore in questa piazza perché delusa
dall’abbandono di chi invece dovrebbe stargli più vicino. Abbiamo vissuto dei
momenti davvero emozionanti, anche se il momento calcisticamente più bello è
stato - potrà apparire paradossale - quello in cui abbiamo perso due partite
giocate alla grande come quelle con il Rezzato e la Pergolettese. Questo per
evidenziare come ci tenga al gioco offensivo, coerentemente con le mie idee.
Che ci hanno permesso di ottenere risultati che i nostri avversari non sono
riusciti ad eguagliare, compreso il Rezzato che ci ha dato filo da torcere fino
all’ultimo, trovando però chi è stato più forte. Sono sempre stato convinto
della nostra organizzazione di gioco, con cui abbiamo lanciato dei segnali
importanti al campionato. Abbiamo lavorato duramente giorno dopo giorno, stando
bene attenti a non dissipare le energie. Ed a costruire questo risultato, anche
con piccoli passi come il pareggio ottenuto a Ciserano giocando in 10. Nessuno
ha lavorato come noi, con testa bassa e grande orgoglio. Scudetto dei
dilettanti? Per ora pensiamo solo a festeggiare, poi ci penseremo….”
A far
compagnia a mister Javorcic, c’era Giacomo
Pettarin anch’esso visibilmente felice: “Siamo
stati bravissimi a non mollare ed a crederci sempre, meritandoci questo
risultato perché abbiamo espresso un calcio propositivo. Questo è stato un
gruppo compatto che senza l’amalgama non sarebbe riuscito a vincere un
campionato del genere. E per esperienza personale, posso dire che tale costante
è sempre stata presente anche nelle altre piazze dove ho ottenuto la promozione.
Adesso ci cimenteremo con le squadre dilettantistiche più forti della penisola,
e per noi sarà ulteriore motivo di orgoglio. In queste categorie, è sempre
difficile emergere e quando alla fine riesci a vincere la soddisfazione è
enorme. Quando ho scelto di venire a Busto Arsizio, mi ha colpito la serietà
del direttore e le ambizioni di questa piazza e di questa società che avevano
la voglia di fare qualcosa di speciale”.
Letteralmente
consumata dallo stress e dalla tensione la presidente Patrizia Testa, per la quale questo risultato ha assunto un
significato particolare. “Sono arrivata a
questo giorno - affermava - , non
dormendo per un’intera settimana ma con la coscienza a posto perché avevamo
fatto tutto ciò che era necessario. Il mio primo pensiero oggi è andato a mio
padre che è sempre stato un grande lavoratore ed è una vittoria che è stata
ottenuta grazie al lavoro prezioso di Sandro Turotti. Da bustocca, la
principale motivazione è stata quello di fare qualcosa di concreto anche se già
penso al domani perché creare e poi non mantenere, non è positivo. Penso già al
futuro ed in tal senso sono aperta a tutte le soluzioni, anche se non potrà mai
entrare a far parte di questa società chi in passato mi ha lasciato da sola. Si
è trattata di una vittoria ottenuta sul campo ed al cospetto di avversari che
contro di noi hanno sempre dato il massimo. Un ringraziamento in particolare lo
devo al presidente della Yamamay Pirola che ci ha aiutato e non poco in questa
lunga ed estenuante stagione”.