CALCIO: SORTEGGIATI I GIRONI DEI MONDIALI 2018


Mosca – Sarà Russia-Arabia Saudita la gara inaugurale della 21ma edizione dei Campionati Mondiali di Calcio. In una Sala Concerti del Palazzo di Stato del Cremlino, alla presenza del Presidente Vladimir Putin, vecchie glorie come Maradona, Pelé e Fabio Cannavaro, hanno estratto dall’urna le palline corrispondenti alle 32 squadre partecipanti all’evento sportivo del 2018, componendo gli 8 gironi.
Un’edizione che qualcuno ha forse in maniera superficiale e frettolosa definito “povera” per l’assenza di nazionali importanti come quella italiana ed olandese, inopinatamente e meritatamente eliminate per quanto hanno saputo esprimere negli spareggi (Italia) ed addirittura nelle eliminatorie (Olanda). Ma che invece si annuncia quanto mai incerta e con formazioni ricche di talento e tradizione che daranno battaglia e spettacolo, per portare a casa il trofeo più importante.

Sorteggio tutto sommato positivo per i padroni di casa, che oltre ai sauditi se la vedranno con Egitto e l’Uruguay di Cavani e Suarez. A parte i sudamericani che appaiono i favoriti alla conquista del primo dei due posti disponibili per accedere agli ottavi, per la Russia ci sono buone possibilità di spuntarla contro avversari alla portata anche se appare chiaro che l’avversario con cui bisognerà fare i conti sarà l’Egitto dell’ex giallorosso, ora in forza al Liverpool, Mohammed Salah.
Nel girone B, spicca il derby iberico fra la Spagna ed il Portogallo di Cristiano Ronaldo che non dovrebbero avere alcuna difficoltà a sbarazzarsi di Marocco ed Iran, che appaiono come veri e propri sparring partner che non dovrebbero impensierire le due corazzate continentali.

Sorteggio abbastanza benevolo anche per la Francia di Didier Deschamps che se la dovrà vedere nel girone C con Perù (che torna dopo ben 36 anni a disputare la fase finale di un Mondiale), Australia e Danimarca. Non così con l’Argentina di Leo Messi che invece si ritrova inserita in un raggruppamento (il D) che è sicuramente quello più equilibrato visto che a contenderle la qualificazione ci saranno la Croazia di Modric, la Nigeria (già incrociata nel 1994, nel 2002, nel 2010 e nel 2014) e l’Islanda che non può più essere considerata una sorpresa ripensando anche all’ottimo, recente europeo disputato in Francia.
Per il resto, possono sorridere anche il Brasile che nel gruppo E sarà in compagnia di Serbia, Svizzera e Costarica ed i campioni in carica della Germania (gruppo F) che ritroveranno oltre a quella Svezia che ha clamorosamente meritato l’Italia, anche l’insidioso Messico e la Corea del Sud. Bene anche per Belgio ed Inghilterra (gruppo G) che appaiono diverse spanne sopra Panama e Tunisia, mentre non c’è un vero favorito nell’ultimo girone (l’H) in cui Polonia, Colombia, Senegal e Giappone partono più o meno alla pari sulla griglia di partenza.
La grande favorita alla vittoria finale è – alla luce di quanto visto negli ultimi anni - la Germania, ma occhio alla grande voglia di rivalsa del Brasile che con Neymar farà di tutto per rifarsi delle figuracce rimediate davanti al proprio pubblico appena 4 anni fa. Ad aiutare i verde-oro, c’è anche la scaramanzia se consideriamo che l’ultima volta in cui hanno vinto il mondiale (quello del 2002), c’era nel loro girone anche la Costarica, così come a 60 anni di distanza dall’esplosione di Pelé in Svezia, non c’è neanche stavolta l’Italia.

Sul gradino più basso di un podio virtuale, l’Argentina che dispone di un potenziale offensivo senza pari (oltre a Messi, anche Icardi, Dybala, Higuain….solo per citarne alcuni) ma che, non è sinora riuscita a trovare quella quadratura del cerchio necessaria per portare a casa un titolo iridato che manca ormai da troppo tempo. Al ct Sampaoli, i tifosi dell’albiceleste chiedono di porre il terzo sigillo, dopo quelli del 1978 e del 1986 in Messico  con le prodezze di Maradona.
Non vanno sottovalutate poi quali outsider di lusso la Spagna, il Portogallo (Campione d’Europa in carica) ed anche la Francia che dispone di giovani molto interessanti. Per il resto, se si dovesse indicare la classica mina vagante non avremmo difficoltà ad individuare nel Belgio di Hazard, Mertens e Nainggolan la squadra che potrebbe sorprendere e stupire tutti. Autentiche incognite, infine, sono l’Inghilterra, la Polonia di Milik e Lewandowsky ed una Russia, il cui obiettivo sarà quello quantomeno di arrivare agli ottavi dove quasi sicuramente incrocerà una fra Portogallo e Spagna.

La manifestazione inizierà il 14 giugno (ore 18) e si concluderà il 15 luglio (ore 18) allo stadio Luzniki di Mosca, ed oltre che nella capitale le partite si disputeranno negli impianti di Sochi, San Pietroburgo, Kazan, Niznjy Novgorod, Rostov, Samara, Kaliningrad, Volvograd, Ekaterinenburg e Saransk.

Questi i gironi sorteggiati:

Girone A: Russia, Uruguay, Egitto, Arabia Saudita.
Girone B: Portogallo, Spagna, Marocco, Iran.
Girone C: Francia, Danimarca, Perù, Australia.
Girone D: Argentina, Croazia, Nigeria, Islanda.
Girone E: Brasile, Svizzera, Serbia, Costarica.
Girone F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud.
Girone G: Belgio, Inghilterra, Tunisia, Panama.
Girone H: Polonia, Colombia, Senegal, Giappone.

                                                                                    Francesco Montanino


PRONTO RISCATTO DEGLI AZZURRI AGLI EUROPEI DI VOLLEY

Stettino (Polonia) - L'Italvolley di Blengini centra un importante successo agli europei di pallavolo che si stanno disputando in Polonia. Dopo l'amara sconfitta al tie-break di venerdì scorso al cospetto della Germania, gli azzurri hanno trovato il modo di rifarsi in maniera convincente contro la non certo irresistibile Slovacchia, già strapazzata dalla Repubblica CecaIl 3-0 finale con il quale la squadra tricolore all'"Arena" di Stettino ha spazzato via gli avversari è giunto al termine di una prova attenta e con poche sbavature: i parziali di 25-14, 25-19 e 25-20, del resto, sono abbastanza eloquenti nell'evidenziare una superiorità tecnica, mai messa seriamente in discussione. 
I ragazzi di Blengini hanno condotto il match costantemente e si sono resi protagonisti di una bella prestazione durante la quale tutti hanno giocato una buona pallavolo interpretando la gara nei migliori dei modi con buone percentuali in tutti i fondamentali, e con la battuta che ha svolto un ruolo importante per spezzare gli equilibri in alcune fasi. 
Il successo è importante per il proseguimento di un torneo che si sta dimostrando davvero equilibrato, ed in cui le sorprese sono all'ordine del giorno come testimoniano i risultati degli altri raggruppamenti. Domani, l’ultima gara contro la Repubblica Ceca (diretta Rai 1 alle ore 20.30), definirà la classifica del girone comandato dalla Germania con 5 punti. Seguono a ruota gli azzurri a quota 4 e la Cekia con 3. Fanalino di coda e ridotta ormai al rango di squadra materasso del raggruppamento, la Slovacchia ferma a 0.

L’Italia è scesa in campo con l’ormai consueto schieramento che prevede la diagonale Giannelli-Vettori, Antonov e Lanza coppia di schiacciatori, Piano e Mazzone centrali con Colaci libero. 
La Slovacchia ha risposto con Zatko palleggiatore, Bencz opposto, Paták e Chrtiansky martelli, Kohút e Ondrovic centrali con Kubs libero.
Nel primo set la partenza azzurra è stata davvero ottima. Subito in vantaggio di sei lunghezze (6-0) i ragazzi di Blengini hanno poi continuato a comandare gioco e risultato (18-7) per lunghi tratti fino alla conclusione del parziale vinto con il punteggio di 25-14 con Vettori (80% in attacco per lui nel parziale, 6 punti dei quali 1 a muro e 1 ace) grande protagonista nel finale, prima con uno spettacolare salvataggio e successivamente con il punto conclusivo, tutto questo dopo che gli azzurri avevano fallito il primo set ball con Lanza al servizio. 
Il secondo set è stato caratterizzato da una buona partenza per gli azzurri che si sono portati in vantaggio sul 9-6. Proprio da quel momento però gli slovacchi hanno piazzato un importante break di 5 punti con il quale hanno accumulato un vantaggio di due lunghezze (11-9). Nonostante il momentaneo passaggio a vuoto, Lanza (7 punti nel parziale con 5 attacchi su 5 andati a segno, 1 muro e 1 ace) e compagni non si sono disuniti e hanno ripreso a giocare con calma e precisione riuscendo a stabilire nuovamente un vantaggio (20-16) gestito poi fino al 25-19 che è valso il 2-0.   
Il terzo set è stato più equilibrato con le due squadre spesso in parità e con gli azzurri che hanno gestito un vantaggio per lunghi tratti minimo (8-7, 16-14). Con il passare dei minuti però i ragazzi di Blengini hanno ristabilito i reali valori in campo riuscendo a chiudere il match per 3-0 grazie al 25-20 conclusivo.

Domani ultima gara della fase a pool contro la Repubblica Ceca con diretta su Rai 1 alle ore 20.30. Al termine del confronto, grande soddisfazione in casa azzurra con il coach Blengini che ha così dichiarato: E’ stata una partita molto buona, soprattutto per il risultato. L’Italia ha mostrato determinazione, senso di responsabilità e la volontà di fare bene. Guardiamo a tutte le gare con convinzione, fiducia e attenzione, consapevoli che possono avere momenti di difficoltà”.  
Per Massimo Colaci “questa era una partita fondamentale per noi, volevamo assolutamente vincerla e ci siamo riusciti. Siamo stati sempre avanti tranne una fase del secondo set nella quale abbiamo commesso qualche errore di troppo, ma va bene così per la classifica del nostro girone. Eravamo carichi e concentrati, eravamo ancora un po’ dispiaciuti per come erano andate le cose contro la Germania, ma avevamo preparato bene questa gara e siamo soddisfatti per come sono andate le cose”. Sulla stessa lunghezza d'onda, Filippo Lanza (fra i migliori in campo) che ha evidenziato i progressi manifestati dagli azzurri dal punto di vista del gioco. Abbiamo giocato - ha osservato il forte schiacciatore di Trento - un’ottima partita, pensando solo a noi, al nostro gioco e senza pensare al loro. A tratti abbiamo espresso davvero una buona pallavolo anche se sappiamo che c’è ancora da lavorare perché sappiamo che qui ogni squadra ci darà del filo da torcere. Siamo andati tutti bene, anche in battuta abbiamo mostrato buone cose. Sono contento perché è un fondamentale che ci aiuta molto, un vantaggio non da poco”.

Nell'altra gara in programma per la pool B, successo vistoso anche per i tedeschi che con un rotondo 3-0 hanno avuto la meglio sui cechi, prossimi avversari degli azzurri in quello che è un vero e proprio spareggio per la seconda piazza. 
Negli altri gironi, l'unica formazione sinora a punteggio pieno è la Russia che, a dispetto del 3-0 finale, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie prima di avere la meglio di un'agguerrita Slovenia. Grande equilibrio invece soprattutto nel gruppo D, dove ben tre squadre (Francia, Belgio e Turchia) sono racchiuse nello spazio di un solo punto e si giocheranno tutto oggi pomeriggio a Katowice.

RedSpor

EUROPEI DI VOLLEY: FALSA PARTENZA DEGLI AZZURRI DI BLENGINI



Parte con una sconfitta al tie-break contro la Germania allenata da Andrea Giani, l'avventura della nazionale italiana agli Europei di volley maschile che sono iniziati giovedì in Polonia. 
C'è sicuramente del rammarico per l'andamento di un incontro equilibrato ed altalenante, in cui gli azzurri hanno dato l'impressione a tratti di poter aver la meglio sui coriacei tedeschi. L'emozione ha probabilmente giocato un brutto scherzo (ben 5 di loro erano al loro debutto in questa manifestazione), considerando che nell'ultimo set sono stati davvero tanti gli errori commessi dal sestetto italiano che così ha dovuto alzare bandiera bianca al termine di oltre due ore di gioco.
Coach Blengini ha scelto la formazione che aveva già schierato nelle ultime uscite in Olanda: Giannelli in regia, Vettori sulla sua diagonale, Lanza e Antonov coppia di schiacciatori, Piano e Mazzone al centro con Colaci libero. 
Dall’altra parte della rete Giani ha dato fiducia alla diagonale Kampa-Grozer, Fromm e Kaliberda martelli, Andrei e Krick centrali con Zenger libero.
Primo set estremamente equilibrato con la Germania che non ha mai ceduto di un millimetro e con gli azzurri apparsi abbastanza contratti e non  sempre in grado di esprimere costantemente una certa fluidità nel gioco. La situazione di equilibrio si è protratta per tutto il parziale concluso 25-22, al primo set ball con un ace di Hirsch.
Secondo parziale in totale equilibrio fino al 19-19 quando un buon turno al servizio di Giannelli ha interrotto la parità portando la formazione tricolore sul 22-19. In quel momento, con grinta e un pizzico di cattiveria in più Lanza e Vettori hanno trascinato la squadra che è riuscita a impattare la gara sull’1-1, chiudendo in proprio favore 25-21 il primo set ball.
L’Italia ha cominciato il terzo set sulla stessa falsa riga del precedente dando l’impressione di essersi scrollata di dosso l’emozione e la tensione che l'avevano condizionata negativamente nelle fasi iniziali del match. Con il passare dei minuti anche Mazzone ha preso coraggio, ma la Germania non ha mai mollato riuscendo a ricucire ogni tentativo di allungo. Nella parte centrale del parziale però un’ottima serie al servizio di Lanza ha spezzato l’equilibrio spianando la strada verso la vittoria del set chiuso sul 25-19, riuscendo così a capovolgere la situazione iniziale. 
Nel quarto la formazione di Giani si è rifatta sotto prepotentemente, complice anche una flessione degli Azzurri. Nel corso del parziale Blengini ha dato spazio a Ricci, ma in generale la squadra ha perso un po’ di smalto cedendo 25-19 facendosi così raggiungere sul 2-2.
Il tie-break è stato giocato punto a punto, ma la Germania ha poi lentamente cominciato ad allungare (13-7) fino al 15-8 che ha chiuso la gara.  
Oggi giornata di riposo per gli azzurri, si torna in campo domenica 27 alle ore 17.30 (diretta su Rai 2) contro la Slovacchia che ieri è stata sconfitta per 3-1 (25-19, 28-30, 25-16, 25-17) dalla Repubblica Ceca. La situazione in classifica nella pool B nella quale è inserita l'Italia, vede al comando la Repubblica Ceca con 3 punti, seguita da Germania con 2, Italia a quota 1 e Slovacchia fanalino di coda con 0. Il match di domani pomeriggio è cruciale per le sorti dell'Italvolley che non può più assolutamente permettersi di compiere passi falsi, se intende proseguire il suo cammino nella kermesse continentale.
Negli altri gironi successi abbastanza netti per Russia, Slovenia e Serbia che con un secco 3-0 hanno regolato rispettivamente Bulgaria, Spagna e Polonia.

Red

VOLLEY FEMMINILE: LA UNET YAMAMAY BUSTO ARSIZIO SCALDA I MOTORI E SI PRESENTA AI PROPRI TIFOSI

Busto Arsizio - Le farfalle biancorosse pronte a spiccare il volo per la stagione 2017/2018. Sono giorni molto intensi quelli che stanno scandendo questa fine di agosto, in cui le rinnovate ambizioni delle bustocche si accompagnano all'entusiasmo ed alla voglia contagiosa dei propri supporters di vivere un'altra stagione da protagonisti. 
Dopo il lancio della campagna abbonamenti #iosonoUYBA culminata con un video in cui è protagonista Federica Stufi e con le grandi novità dei prezzi ridotti rispetto all'ultima stagione e l'introduzione di interessanti promozioni per i gruppi oratoriali-scolastici e le società sportive, ieri pomeriggio bagno di folla in un "Palayamamay" traboccante come al solito di grande entusiasmo  (nonostante il particolare periodo dell'anno) per la presentazione del roster che proverà a migliorare i dignitosi risultati ottenuti nello scorso campionato. 
Assenti per gli impegni con le rispettive nazionali Diouf, Orro, Whilite, Chauseva e Bartsch ed anche il riconfermato coach Marco Mencarelli, il raduno della Unet è partito con la presentazione all'UYBA Summer Village.
Una squadra totalmente nuova di zecca con diversi innesti rispetto a quella che lo scorso anno si è comunque ben disimpegnata tanto in campionato, quanto in Europa.
Intanto, è stato anche definito il calendario delle amichevoli che scandiranno la preparazione delle biancorosse, in vista degli impegni di campionato che culmineranno con l'esordio nella tana delle campionesse in carica della Igor Gorgonzola Novara il prossimo 14 ottobre. Dal 21 al 24 settembre, prime uscite in amichevole con il "Trofeo Bellomo" in cui saranno protagoniste anche Sab Legnano, Club Italia e Brescia
Una settimana dopo, il livello di difficoltà si alza con la partecipazione ad uno dei tornei più importanti come il "Val Chiavenna", con le campionesse d'Italia di Novara, Imoco Conegliano e la Saugella Monza.
Infine, il 7 e l'8 ottobre al memorial "Gianpaolo Ferrari" al PalaIgor di Novara ultimi test-match con Novara, Conegliano e Modena.
                      
                  Francesco Montanino

CONFEDERATIONS CUP, LA PRIMA VOLTA DELLA GERMANIA



San Pietroburgo – La Germania si aggiudica la decima edizione della Confederations Cup. Nella finalissima disputata nell’avveniristico impianto di una “San Pietroburgo Arena” gremita ed in cui erano, fra gli altri presenti in tribuna vip Ronaldo e Maradona (che hanno premiato i giocatori in campo prima della cerimonia di chiusura), gli uomini di Joachim Low hanno regolato il Cile con il minimo scarto (1-0).
I tedeschi si dimostrano, in questo periodo, autentici “cannibali” dal momento che, anche con una formazione decisamente giovane e sperimentale riescono a prevalere, e ad andare fino in fondo nelle competizioni in cui partecipano. Non sfugge a questa regola neppure la Confederations Cup che sinora non aveva mai visto la Germania collocarsi sul gradino più alto del podio.
Dopo aver trionfato solo pochissimi giorni fa nel Campionato Europeo Under 21 disputato in Polonia, i teutonici hanno primeggiato anche in quella che viene considerata dagli addetti ai lavori, come l’anteprima dei Mondiali di Calcio. Lanciata dunque la sfida per bissare il successo iridato di Brasile 2014, potendo anche contare su un ricambio generazionale che promette molto bene. 

E che rappresenta una garanzia per un Low, che si è così potuto togliere anche alcuni sassolini dalle scarpe, pensando alle critiche ricevute in patria, in sede di convocazioni, per aver gettato nella mischia giocatori che non avevano mai disputato tornei di questo tipo. Una squadra quadrata, ben messa in campo, che sa anche soffrire e che gioca un calcio efficace e propositivo: con questo mix vincente, i tedeschi hanno avuto la meglio di un avversario che ci ha provato fino all’ultimo, ed a cui va comunque reso l’onore delle armi.
Il Cile, dal canto suo, ci ha messo il cuore, disputando una partita dignitosa e gagliarda ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte alla forza ed alla concretezza evidenziati da una Germania che, dopo aver sofferto per i primi 20 minuti la verve e l’intraprendenza dei sudamericani (pericolosi con due conclusioni ravvicinate di Arturo Vidal), l’ha poi colpito alla prima occasione utile.

Era infatti il 21’ quando, dopo un’ottima occasione fallita da Alexis Sanchez, sull’immediato capovolgimento di fronte Marcelo Diaz sbagliava clamorosamente il disimpegno e permetteva a Werner di regalare il più comodo degli assist che Stindl (già a segno contro i cileni nella fase a gironi) non doveva far altro che depositare nella rete ormai sguarnita. La roja provava a reagire con alcune conclusioni da fuori area di Vidal, ma Ter Stegen si limitava solo ad interventi di ordinaria amministrazione dopo gli spaventi di inizio gara.

Anzi, erano i campioni del mondo a fallire con Goretzka e Draxler (premiato come miglior giocatore della competizione) in diverse occasioni il 2-0, sempre approfittando delle incertezze manifestate dalla retroguardia cilena.
In particolare Goretzka, quasi allo scadere della frazione di gioco, si faceva letteralmente ipnotizzare da Bravo che teneva fede al suo cognome sventando, con un'uscita alla disperata, un altro pericolo nato da una palla persa in maniera maldestra in fase di disimpegno.
Nella ripresa, non cambiava il canovaccio dell’incontro con il Cile che provava a spingersi in avanti ed una Germania che non solo riusciva a difendere con ordine ma in maniera sorniona, con un monumentale Draxler, trovava sempre il modo di rendersi minacciosa  dalle parti di Bravo.

Al 64’ altra svolta del match: l’arbitro serbo Mazic  (autore sin lì di un’ottima prova) fermava il gioco ricorrendo alla VAR per sanzionare solo con un giallo una brutta gomitata di Jara su Kimmich. Un intervento apparso a tutti da rosso diretto, ma non per il direttore di gara che non ha voluto assumersi la responsabilità di applicare soltanto ciò che la moviola aveva invece evidenziato in maniera lapalissiana. 
La discrezionalità degli arbitri resta sicuramente un problema da superare urgentemente dal Board della FIFA nelle sue prossime riunioni, perché altrimenti la moviola in campo è destinata purtroppo a fallire. L’ausilio tecnologico supera la prova a pieni voti ma gli arbitri con le loro, consuete manie di protagonismo hanno comunque trovato il modo di rovinare tutto.
Il direttore di gara, con questo clamoroso errore, teneva dunque in gioco i sudamericani che continuavano a non lesinare interventi duri ed al limite del regolamento, provando ad innervosire gli avversari che dal canto loro gestivano con impressionante tranquillità la situazione. Come logica conseguenza, la gara diventava più brutta perché spezzettata dalle continue interruzioni ma era comunque in bilico con l'1-0 che lasciava tutto ancora in discussione. Al 71’, Vargas e Sanchez provavano, con un'azione insistita, a scardinare il muro difensivo predisposto dai tedeschi, ma con scarsa fortuna.
Due minuti dopo, era ancora l’ex calciatore del Napoli a liberarsi in piena area tedesca ma la sua conclusione era fiacca e facilmente bloccata da Ter Stegen. Il Cile continuava  generosamente a premere ed al 75’ chiedeva il rigore per un intervento, in realtà assolutamente pulito, su Vargas che reclamava e rimediava l’ammonizione. La successiva conclusione di Vidal veniva deviata in corner, nella disperazione del centrocampista in forza al Bayern Monaco. La panchina cilena protestava vibratamente per il penalty e ne faceva le spese il ct Pizzi, allontanato dal campo dal direttore di gara.

All’80 una velenosa conclusione di Aranguiz era smanacciata in angolo da Ter Stegen. Pizzi le provava tutte, e da bordo campo richiamava in panchina Vargas ed Aranguiz, inserendo Puch e Sagal. Ed erano proprio i due nuovi entrati all’84’ a confezionare una ghiotta palla-gol, anche approfittando di un’incertezza di Ter Stegen. La conclusione di Sagal a porta vuota era però incredibilmente alta. 
La Germania si limitava a controllare, senza però riuscire ad affondare il colpo quando nelle battute finali si aprivano invitanti spazi in una retroguardia cilena che si sguarniva, nel disperato tentativo di raggiungere il pareggio. Nel quarto dei 5’ di recupero, Ter Stegen era bravo a disinnescare una pericolosa punizione dai 20 metri di Sanchez, e regalava così il successo ai suoi.
Nella finalina per il terzo posto, a Mosca il Portogallo nel pomeriggio ha superato, non senza soffrire, ai supplementari (2-1) il Messico al termine di una gara gradevole e ricca di colpi di scena. Orfani di Cristiano Ronaldo che non è stato della partita per motivi personali, i lusitani nella prima frazione di gioco avevano la possibilità di portarsi in vantaggio dal dischetto con Andrè Silva, dopo ricorso alla VAR. La conclusione del neo-milanista era però lenta e prevedibile e così Ochoa aveva buon gioco, rifugiandosi in angolo. 
Sventato il pericolo, il Messico si riorganizzava ma era sempre il Portogallo a costruire le migliori occasioni da gol. Si andava al riposo sullo 0-0 e la ripresa si apriva con il vantaggio dei centroamericani che andavano a segno con una sfortunata deviazione di Neto, sul cross del “chicharito” Hernandez.
I Campioni d’Europa si catapultavano in massa in attacco ed era sempre l’estremo difensore messicano (fra i migliori in campo) ad opporsi ai tentativi dei rossoverdi. E quando i giochi sembravano fatti, ci pensava Pepe a mandare le squadre all’overtime con una conclusione di destro straordinariamente precisa.
Il Messico accusava il colpo ed i portoghesi si vedevano assegnato dal direttore di gara Al-Mirdasi il secondo penalty dell’incontro. Stavolta Adrien Silva non lasciava scampo a Ochoa e così gli uomini di Santos non dovevano far altro che gestire il vantaggio fino alla fine. Le squadre finivano in 10, per le espulsioni di Nelsinho (Portogallo) e di Raul Jimenez (Messico), a distanza di pochi minuti.
Cala dunque il sipario sulla Confederations Cup ma il count-down verso i Mondiali, è ormai partito.

L’organizzazione esce a pieni voti da queste due settimane di partite, come attestano gli oltre 600.000 tagliandi staccati per assistere allo spettacolo, i tanti bambini presenti sugli spalti, gli spostamenti gratuiti con i mezzi di trasporto pubblico appositamente predisposti per coprire le lunghe distanze fra una città ed un’altra, e la generale ed unanime soddisfazione degli atleti, che si sono sentiti a proprio agio per il trattamento ricevuto.
In sede di analisi squisitamente tecnica, emergono alcuni interessanti spunti di riflessione. Manca, è vero, solo un anno ma appare chiaro che questa Germania così solida e ricca di talento è l’indiziata numero uno per ritrovarsi, ancora una volta, davanti a tutti. Se anche nei momenti in cui non sono accreditati per il successo finale i tedeschi la spuntano, più di un campanello d’allarme per i tradizionali avversari (Brasile ed Argentina in primis, seguiti da Spagna, Francia ed Italia) sarà sicuramente scattato.
Bene anche il Cile che ha confermato di essere formazione rognosa e pronta a dare filo da torcere a tutti, mentre ha deluso il Portogallo di CR7 che inizia a sentire il peso degli anni ed è l’unico a portare la croce in una compagine, afflitta da una sterilità offensiva che da sempre, del resto, è il suo principale tallone d’Achille.

Non ci si aspettava infine molto da una Russia che espone il cartello “lavori in corso” e sulla quale Cherchesov nei prossimi 12 mesi dovrà lavorare assai duramente per evitare figuracce, quando si farà sul serio e non sarà più possibile sbagliare.

                                                                               Francesco Montanino

CONFEDERATIONS CUP: LA GERMANIA VINCE, MA QUANTA SOFFERENZA!


Sochi - Esordio vincente dei campioni del mondo della Germania che, nell'incontro disputato nel pomeriggio, hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio (3-2) di un'Australia mai doma, che ha fatto tremare i ben più titolati ed accreditati avversari sino all'ultimo istante. 
Pronostico dunque rispettato, ma i tedeschi non hanno affatto incantato. Per questo motivo, ne è scaturita una gara avvincente ed emozionante, sulla stessa falsa riga di quelle sin qui viste in questa edizione della Confederations Cup.
Con il lutto al braccio per la recente scomparsa del cancelliere della riunificazione Helmut Kohl, i tedeschi partivano a razzo e dopo appena 5' di gioco passavano in vantaggio grazie a Stindl, bravo a girare in rete un grande assist di Brandt
Sembrava l'inizio di una gara tutta in discesa, e le occasioni costruite a raffica dagli uomini di Low nella prima mezz'ora avvaloravano questa sensazione. Per ben due volte, infatti, Wagner (17' e 24') aveva sul piede la palla del 2-0, ma in entrambe le occasioni sciupava tutto clamorosamente. Stessa sorte per Brandt (fra i migliori in campo), le cui conclusioni erano efficacemente sventate da Ryan
Quando l'Australia era alle corde ed il raddoppio nell'area, ecco che all'improvviso i "socceroos" si destavano dal torpore: al 37' Sainsbury si trovava tutto solo davanti a Leno ma falliva grossolanamente; quattro minuti dopo Rogic faceva centro, approfittando anche delle incertezze palesate nell'occasione dall'estremo difensore tedesco apparso abbastanza insicuro non solo in questa circostanza.
La gioia degli oceanici, era però effimera e di breve durata, perché poco prima dell'intervallo, Degenek entrava duro su Goretzka e Draxler non si faceva pregare dagli 11 metri, spiazzando Ryan

La ripresa si apriva sulla stessa falsa riga dei primi 45', con la formazione di Low che al 48' realizzava il gol del 3-1, grazie ad un preciso inserimento di Goretzka che non lasciava scampo a Ryan
Un colpo che avrebbe stramazzato al suolo chiunque, ma non gli australiani che continuavano a lottare e che al 57' trovavano il modo di riaprire le sorti dell'incontro con Juric, dopo il via libera della VAR
I campioni del mondo si dimostravano tutt'altro che impermeabili in difesa e Leno (seguito in questa sessione di calciomercato da Milan e Napoli) non infondeva alla retroguardia la necessaria tranquillità. Nonostante ciò, i teutonici tenevano botta ed anzi al 75' con Werner sfioravano il quarto gol, colpendo un clamoroso palo. I ritmi calavano vistosamente e non accadeva più nulla di rilevante sino alla fine. La Germania "sperimentale" mette dunque in cascina i tre punti, pur non brillando. 

In classifica, tedeschi e cileni guidano il raggruppamento con 3 punti mentre Australia e Camerun restano ferme a 0. I prossimi incontri in programma giovedì 22, prevedono lo scontro diretto fra le due battistrada alla "Kazan Arena" (inizio ore 20), in un match che si annuncia decisivo per stabilire la leadership del girone. A San Pietroburgo saranno invece di scena le due "cenerentole" Australia e Camerun (inizio ore 17).

Francesco Montanino

“NAPOLI CAMPO CENTRALE”: FRA STORIA, CURIOSITÀ E STATISTICHE

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